Numeri pubblicati

Dal 1951, anno di nascita della rivista, sono stati pubblicati oltre 500 fascicoli. È possibile consultare tutti gli indici completi e, a partire dal 1997, acquistare i singoli articoli.

2013


n° 6

Una rivista di cultura e politica, qual è «il Mulino», non può che continuare a fare, come meglio riesce e come meglio crede, il proprio lavoro di analisi e di proposta. Così è anche in questo numero, che viene pubblicato, per citare il libro di Wolfgang Streeck richiamato da Michele Salvati, mentre la crisi del capitalismo democratico è solo rinviata.

n° 5

A che punto siamo nel cammino sulla strada verso la normalità? Anche in questo numero abbiamo voluto individuare temi e proposte per comprendere e analizzare il complicato percorso che il nostro Paese sta compiendo.

n° 4

In apertura, in questo fascicolo Michele Salvati svolge un ragionamento economico e insieme molto politico sul futuro dell’Europa a partire dal futuro dell’euro. Il suo articolo tratta della necessità di affrontare tanto il problema dell’attuale fase recessiva, quanto quello delle riforme necessarie a dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo.

n° 3

“Conoscere per deliberare”, intima un vecchio adagio. Questa la principale missione della nostra rivista, che si manifesta in questo numero sia nel saggio di apertura, affidato a Paolo Pombeni, sia nei quattro dedicati al presidente della Repubblica (il primo dei quali, di Enzo Cheli, scaricabile liberamente), sia in quelli inclusi nel “caso italiano”, cui vanno aggiunti il “confronto” sui laureati in Italia, l’articolo di Settis su L’Aquila e quello sul bilancio comunitario di Quadrio Curzio.

n° 2

Aperto da un ampio articolo di Nadia Urbinati, questo fascicolo ospita molta economia, ma anche interventi di analisi politica. Sul voto alcune prime considerazioni vengono dal consueto lavoro di ricerca dell’Istituto Cattaneo.

n° 1

Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità hanno messo in luce come molti dei problemi italiani vengano da lontano. È il caso della perenne questione meridionale, affrontata da Paolo Macry nel pezzo di apertura (liberamente scaricabile dal sito).

2012


n° 6

Un numero incentrato su alcuni temi-cardine, di stretta osservanza mulinesca: innanzitutto l’Europa – Alberto Martinelli apre il fascicolo riflettendo sulle minacce del nazionalismo;

n° 5

Per l'Italia non è possibile neppure ipotizzare uno scenario di crescita, culturale ancor prima che economica, se non inserendone i problemi in un contesto europeo e internazionale.

n° 4

Aperto da un articolo di Michele Salvati sulle categorie di destra e sinistra e caratterizzato da un insieme di interventi sul confronto fra cultura scientifica e cultura umanistica in Italia, questo numero affronta alcuni dei blocchi alla crescita, certamente non solo economica, del nostro Paese.

n° 3

Gran parte del numero è dedicato ai temi del lavoro, nelle sue diverse accezioni. In un momento difficile per il modello italiano di capitalismo (Sandro Trento) e in gran parte nuovo e incerto per le relazioni industriali così come le abbiamo conosciute sino a ieri (Giuseppe Berta), non manca un’attenta e dettagliata ricostruzione del modello di riforma elaborata dal governo Monti (Marco Leonardi e Massimo Pallini).

n° 2

La legge elettorale resta al centro dell'attenzione: Panebianco e Pasquino intervengono in risposta a Salvati; Martelli e Olivetti riprendono il tema nel contesto del recente dibattito istituzionale.

n° 1

Aperto da un articolo di Martha Nussbaum, questo fascicolo analizza in diverse direzioni le possibili vie da percorrere per mettere a punto una strategia di uscita dalla crisi. La nuova fase politica che si è aperta dopo la nascita del governo Monti e il bisogno di ridare fiato a un discorso di tipo riformista sono al centro dell’articolo di Michele Salvati, cui replica l’intervento di Pasquale Pasquino.

2011


n° 6

L'epilogo del berlusconismo impone una interpretazione delle dinamiche in atto nella società italiana quanto meno negli ultimi due decenni: dell'egemonia politica e culturale del centrodestra si occupano, pur con tagli differenti, gli articoli che aprono e chiudono questo fascicolo, a firma di Piero Ignazi (articolo scaricabile gratuitamente dal sito) e Saveria Capecchi.

n° 5

Pochi periodi appaiono, come l’attuale, segnati da un diffuso sentimento di impotenza verso una classe politica, a cominciare da quella che occupa i banchi del governo, incapace di indirizzare gli anni a venire verso una svolta netta e condivisa, finalmente di crescita.

n° 4

Improvvisamente, nell'arco di pochi giorni, a metà luglio la percezione dello stato di salute dell'economia italiana è cambiata di colpo. Si è tornati a parlare di mancata crescita e scarsa competitività.

n° 3

Wikipedia, inteso soprattutto come caso di cooperazione sociale di massa, è l'oggetto dell'articolo di apertura affidato a Giovan Francesco Lanzara. Roberto Cartocci affronta la secolarizzazione italiana nelle sue diverse manifestazioni al Nord e al Sud, mentre Andrea Morrone traccia un profilo critico della riforma per la giustizia.

n° 2

Aperto da un saggio di Paolo Prodi su monoteismi e religioni politiche, questo secondo numero ospita, tra gli altri, un contributo di Carlo Galli sulla dimensione trasgressiva che domina la scena politica italiana, Alessandro Rosina che torna sul mancato ruolo dei giovani in Italia, Antonio Massarutto sulla gestione dell'acqua, Pier Paolo Pani che fa il punto su uso e prevenzione delle droghe, Giulia Garofalo sul lavoro sessuale in alcuni Paesi europei, Piero Ignazi sui fatti e le tendenze dell'agire politico in Italia, oggi spesso ai confini della realtà.

n° 1

Il primo numero del "Mulino" usciva il 25 aprile del 1951. Con questo 1/2011 si inaugura dunque la LX annata della rivista. Uscito senza alcuna interruzione, oggi come allora “il Mulino” si pone l'obiettivo di affrontare le questioni centrali del vivere civile con spirito critico ma anche con autorevolezza e obiettività.

2010


n° 6

Il catalogo dei problemi italiani è ormai lunghissimo, e a poco pare sia servito sinora consultarlo. L’Italia che si avvia a chiudere il 2010 nel pieno di una crisi politica appare sempre più ripiegata su se stessa: senza una classe dirigente, senza prospettive di crescita diffusa.

n° 5

In tempi di isteria mediatica, la dimensione dello spazio pubblico (oggetto dell’articolo di Roberto Escobar) è sempre più centrale. Solo da un dibattito pubblico decente, infatti, può prendere le mosse una politica di cittadinanza in grado di sbloccare l’impasse in cui rischia di trovarsi la democrazia italiana.

n° 4

Aperto da un ampio contributo del premio Nobel Amartya Sen, il quarto numero dell’anno tocca molti dei temi tradizionalmente seguiti sulle pagine del “Mulino”.

n° 3

Aperto da un ampio intervento di Laura Bazzicalupo sulle forme contemporanee della rappresentazione politica, il terzo fascicolo dell'anno ospita tra gli altri articoli sull'attualità italiana (come quelli dedicati alla Lega, al cattolicesimo poltico, al conflitto tra diritto e democrazia), sulla crisi europea successiva all'esplosione del caso greco, sul nuovo corso della politica britannica, sull'implausibile ipotesi di una guerra contro l'Iran di Ahmadinejad.

n° 2

Se, come ricorda Nadia Urbinati in apertura di questo numero, non è possibile creare una forma di governo migliore della democrazia, è con il sistema democratico di cui possiamo godere che occorre confrontarsi ogni giorno.

n° 1

Con questo numero si inaugura la LIX annata del «Mulino». In questo primo fascicolo, aperto da Mauro Barberis, merita una segnalazione particolare l’articolo di Valerio Onida che, inquadrando la questione generale dei rapporti tra politica e giustizia in Italia, respinge al mittente le accuse di parzialità rivolte alla Corte costituzionale.

2009


n° 6

Con l'ultimo numero del 2009 (novembre-dicembre) si chiude l'anno che ha visto una piccola rivoluzione nella rivista. Il fascicolo, aperto dall'articolo di Gian Enrico Rusconi dedicato alla "fatica di essere laici" in Italia (liberamente scaricabile dal sito), ospita un contributo di Piero Ignazi che fa il punto sulla politica italiana, uno di Asher Colombo sul fallimento della sanatoria per colf e badanti, il "confronto" tra Alessandro Cavalli e Valentina Aprea sulla scuola italiana, un importante articolo di Anna Cento Bull sulla memoria della stragi che hanno segnato la storia della nostra Repubblica. Tra gli altri, inoltre, si segnala il contributo di Pier Luigi Contucci dedicato alle lotterie gestite dallo Stato italiano.

n° 5

Il quinto numero dell'anno (settembre-ottobre) ospita, fra gli altri, un contributo di Carlo Galli sul ruolo delle élite in Italia (scaricabile liberamente dal sito), l'articolo di Gianfranco Viesti sull'eterno divario Nord/Sud, quelli di Paolo Ferratini e Debora Mantovani sulla scuola italiana, quello di Marco Gambaro sul mercato pubblicitario e la sua rilevanza politica. Tra i contributi della sezione internazionale: Afghanistan, crisi economica, laicità, ruolo degli Stati Uniti. La rubrica "tendenze" vede un contributo di Gian Luca Farinelli sulla crisi del cinema, mentre in "archivio" viene ripreso un importante articolo di Arturo Parisi sulla nostra scuola e sui suoi modelli culturali.

n° 4

Il quarto numero (luglio-agosto) è aperto da un saggio di Remo Bodei dedicato al tema della fragilità delle democrazie contemporanee e ospita, fra gli altri, il confronto sulla destra italiana tra il direttore della rivista Piero Ignazi e il presidente della Camera Gianfranco Fini (scaricabile liberamente dal sito) e gli articoli di Andrea Brandolini sulla distribuzione del reddito in Italia, di Giuseppe Berta sull'attuale fase industriale della Fiat, di Chiara Saraceno sui problemi relativi ai bisogni di cura nella nostra società. Tra i contributi di politica internazionale, Marcella Emiliani sull'Iran e Anna Maria Gentili sul Sudafrica di Zuma.

n° 3

È disponibile il terzo numero dell’anno della rivista (maggio-giugno). Aperto da un saggio di Tommaso Padoa-Schioppa sulla democrazia europea, tema ripreso anche dal confronto tra Yves Mény e Andrew Moravcsik, ospita, tra gli altri, l’articolo di Adolfo Scotto di Luzio sul significato politico degli eventi sismici in Italia (scaricabile liberamente dal sito) e quelli di Andrea Stuppini sul contributo degli immigrati all'erario e Augusto Valeriani sulla percezione di Obama nella stampa araba. Si segnalano inoltre Peter Hünermann sulla vicenda dei vescovi lefebvriani e l'intervista ad Hans Küng.

n° 2

È disponibile il secondo numero dell’anno della rivista (marzo-aprile). Aperto da un saggio di Gustavo Gozzi in difesa del relativismo, ospita, tra gli altri, l’articolo di Stefania Pellegrini sulla crisi della giustizia (scaricabile liberamente dal sito) e quelli di Carlo Scarpa sul caso Alitalia, Angelo Panebianco sugli scenari di politica internazionale, Michel Wieviorka sulla crisi della sinistra europea.

n° 1

Ci sono vari modi per segnare un cambio di passo. Con il 2009, "il Mulino" ha scelto una nuova grafica, nuove rubriche, contributi più agili. Ma, a distanza di quasi sessant'anni dalla fondazione, resta la rivista che conosciamo: obiettiva, internazionale, pluralista. Caratteristiche che il lettore potrà cogliere anche nel primo numero di quest'anno.

RIVISTA DI CULTURA E DI POLITICA