editoriale
Aperto da un articolo di Martha Nussbaum, questo fascicolo analizza in diverse direzioni le possibili vie da percorrere per mettere a punto una strategia di uscita dalla crisi. La nuova fase politica che si è aperta dopo la nascita del governo Monti e il bisogno di ridare fiato a un discorso di tipo riformista sono al centro dell’articolo di Michele Salvati, cui replica l’intervento di Pasquale Pasquino. Una sezione è poi dedicata ad alcuni dei nodi economici che l’Italia deve affrontare: Ignazio Visco, in particolare, tocca le questioni principali a proposito di crescita sostenuta e, allo stesso tempo, sostenibile. La sezione europea, non a caso intitolata «l’Europa necessaria», è invece aperta da Giorgio Napolitano, che insiste tra l’altro sul ruolo insostituibile della politica, cui seguono interventi più puntualmente dedicati alla crisi economico-finanziaria e agli assetti istituzionali europei. Nella sezione internazionale si segnalano l’articolo di Roberto Belloni e Francesco Strazzari sullo spazio ex jugoslavo a vent’anni dalla guerra che sconvolse la penisola balcanica, e l’intervista a Rahimullah Yusufzai, uno dei commentatori più ascoltati tra quelli che seguono gli avvenimenti dell’area asiatica centro-meridionale.
Un numero incentrato su alcuni temi-cardine, di stretta osservanza mulinesca: innanzitutto l’Europa – Alberto Martinelli apre il fascicolo riflettendo sulle minacce del nazionalismo;
Per l'Italia non è possibile neppure ipotizzare uno scenario di crescita, culturale ancor prima che economica, se non inserendone i problemi in un contesto europeo e internazionale.
Aperto da un articolo di Michele Salvati sulle categorie di destra e sinistra e caratterizzato da un insieme di interventi sul confronto fra cultura scientifica e cultura umanistica in Italia, questo numero affronta alcuni dei blocchi alla crescita, certamente non solo economica, del nostro Paese.
Gran parte del numero è dedicato ai temi del lavoro, nelle sue diverse accezioni. In un momento difficile per il modello italiano di capitalismo (Sandro Trento) e in gran parte nuovo e incerto per le relazioni industriali così come le abbiamo conosciute sino a ieri (Giuseppe Berta), non manca un’attenta e dettagliata ricostruzione del modello di riforma elaborata dal governo Monti (Marco Leonardi e Massimo Pallini).
La legge elettorale resta al centro dell'attenzione: Panebianco e Pasquino intervengono in risposta a Salvati; Martelli e Olivetti riprendono il tema nel contesto del recente dibattito istituzionale.