editoriale
Un numero incentrato su alcuni temi-cardine, di stretta osservanza mulinesca: innanzitutto l’Europa – Alberto Martinelli apre il fascicolo riflettendo sulle minacce del nazionalismo; proseguono poi Marcello Flores, con un approccio storico, Pier Virgilio Dastoli e Roberto Santaniello, che fanno il punto sul cantiere dell'Unione, e infine Gérad Grunberg, orientato all’analisi del tema europeo nel contesto politico francese. Quindi la scuola e l’istruzione, di cui si occupano un’ampia sezione monografica (contributi di Sciolla, Cavalli, Vaciago e Giunta), il "macinalibro" e l’intervista di Bruno Simili a Tullio De Mauro. Non manca poi l’economia: Paolo Onofri presenta la necessità di ripensare l’intero modello di Welfare, Giuliano Conti e Pietro Modiano si occupano del ristagno della produttività che affligge il nostro Paese, i political economists Wolfgang Streeck e Carlo Trigilia propongono un “confronto” tra il caso tedesco e quello italiano. Un cenno a parte merita, infine, l’articolo di Michele Salvati con cui si apre la sezione italiana: ragionando sull’utilità, per l’Italia, di un governo tecnico o di un governo politico, entra nella contingenza politica ed è destinato a far discutere.
Per l'Italia non è possibile neppure ipotizzare uno scenario di crescita, culturale ancor prima che economica, se non inserendone i problemi in un contesto europeo e internazionale.
Aperto da un articolo di Michele Salvati sulle categorie di destra e sinistra e caratterizzato da un insieme di interventi sul confronto fra cultura scientifica e cultura umanistica in Italia, questo numero affronta alcuni dei blocchi alla crescita, certamente non solo economica, del nostro Paese.
Gran parte del numero è dedicato ai temi del lavoro, nelle sue diverse accezioni. In un momento difficile per il modello italiano di capitalismo (Sandro Trento) e in gran parte nuovo e incerto per le relazioni industriali così come le abbiamo conosciute sino a ieri (Giuseppe Berta), non manca un’attenta e dettagliata ricostruzione del modello di riforma elaborata dal governo Monti (Marco Leonardi e Massimo Pallini).
La legge elettorale resta al centro dell'attenzione: Panebianco e Pasquino intervengono in risposta a Salvati; Martelli e Olivetti riprendono il tema nel contesto del recente dibattito istituzionale.
Aperto da un articolo di Martha Nussbaum, questo fascicolo analizza in diverse direzioni le possibili vie da percorrere per mettere a punto una strategia di uscita dalla crisi. La nuova fase politica che si è aperta dopo la nascita del governo Monti e il bisogno di ridare fiato a un discorso di tipo riformista sono al centro dell’articolo di Michele Salvati, cui replica l’intervento di Pasquale Pasquino.