editoriale
A che punto siamo nel cammino sulla strada verso la normalità? Anche in questo numero abbiamo voluto individuare temi e proposte per comprendere e analizzare il complicato percorso che il nostro Paese sta compiendo. Molta Italia, ma con uno sguardo il più possibile comparato e in chiave europea. È il caso del blocco di interventi dedicato all’apprendistato (aperto da questo intervento di Bruno Anastasia) e alla mancata applicazione di uno strumento cruciale in una delicata fase di passaggio come è quella tra scuola e lavoro. Ci torneremo presto, così come torneremo a parlare di scuola e formazione. Altri articoli cercano di gettare luce su questioni molto dibattute: il finanziamento privato ai partiti, l’invasione della mafie al Nord, lo stato delle carceri italiane, l’idea di reddito di cittadinanza, gli spostamenti di popolazione nell’Italia segnata dalla crisi. Tra Sud e Nord, dal cui confronto emergono ancora una volta elementi validi per decifrare la frammentazione, come fa nel suo pezzo di apertura Gianfranco Viesti, proponendo una chiave di lettura innovativa per comprendere i diversi «rendimenti» dei tanti Sud rispetto agli altrettanti Nord dell’Europa e del mondo.
Una rivista di cultura e politica, qual è «il Mulino», non può che continuare a fare, come meglio riesce e come meglio crede, il proprio lavoro di analisi e di proposta. Così è anche in questo numero, che viene pubblicato, per citare il libro di Wolfgang Streeck richiamato da Michele Salvati, mentre la crisi del capitalismo democratico è solo rinviata.
In apertura, in questo fascicolo Michele Salvati svolge un ragionamento economico e insieme molto politico sul futuro dell’Europa a partire dal futuro dell’euro. Il suo articolo tratta della necessità di affrontare tanto il problema dell’attuale fase recessiva, quanto quello delle riforme necessarie a dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo.
“Conoscere per deliberare”, intima un vecchio adagio. Questa la principale missione della nostra rivista, che si manifesta in questo numero sia nel saggio di apertura, affidato a Paolo Pombeni, sia nei quattro dedicati al presidente della Repubblica (il primo dei quali, di Enzo Cheli, scaricabile liberamente), sia in quelli inclusi nel “caso italiano”, cui vanno aggiunti il “confronto” sui laureati in Italia, l’articolo di Settis su L’Aquila e quello sul bilancio comunitario di Quadrio Curzio.
Aperto da un ampio articolo di Nadia Urbinati, questo fascicolo ospita molta economia, ma anche interventi di analisi politica. Sul voto alcune prime considerazioni vengono dal consueto lavoro di ricerca dell’Istituto Cattaneo.
Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità hanno messo in luce come molti dei problemi italiani vengano da lontano. È il caso della perenne questione meridionale, affrontata da Paolo Macry nel pezzo di apertura (liberamente scaricabile dal sito).