Democrazia

Chi continua a battere il tasto del «deficit democratico» a livello di Unione o non conosce le istituzioni europee o è in malafede. Molto va aggiustato, ma l’Unione europea resta uno straordinario esperimento di democrazia

Sospesi tra mezze libertà e molti dubbi,  ancora una volta il 25 aprile ci coglie di sorpresa. Ma i rischi della sua assenza sono molti

Immaginate un mondo senza banche centrali né politiche monetarie: sarebbe il trionfo della decentralizzazione e l’epilogo del potere di censura finanziaria. Ma con molte opportunità per i nemici della democrazia

Il fatto che venga accreditato dai massimi livelli istituzionali, la necessità di dar vita a un salvifico governo di tutti permette a un ceto politico di ricorrere all’idea attrattiva che destra e sinistra siano obsolete

La crisi di governo cui abbiamo assistito in questi giorni è chiaramente il risultato di un conflitto sul controllo delle risorse a disposizione per uscire dalla crisi. A breve ne valuteremo le conseguenze

A qualche ora dagli eventi di mercoledì a Washington, proviamo a fare un primo bilancio, nella consapevolezza che ci vorrà tempo per avere una ricostruzione affidabile dell'accaduto

Politica è sovente conflitto, ma democrazia è risolvere i conflitti fra cittadini senza violenza attraverso diverse procedure  e grazie a diverse istituzioni

Le divisioni che hanno portato a vedere violato l’edificio del Congresso rimangono inalterate perché alimentate da un Partito che ha avallato una presidenza anti-sistema, corteggiando razzismo e suprematismo

L’irruzione della pandemia nei nostri ordinamenti costituzionali ha prodotto effetti indiretti sui diritti individuali, a causa delle stringenti limitazioni imposte per contrastare la diffusione del contagio

Le difficoltà dell’Italia si trascinano ormai da tempo e sono ancor più insidiose perché si sono manifestate come un lento degrado che mina l’organismo economico e indebolisce il tessuto sociale 

Questo saggio è il rifacimento di una relazione tenuta nella sesta edizione del Festival di storia del 900 (Forlì, 23-26 ottobre 2019), «La socialdemocrazia è morta?» 

La discussione pubblica è gravemente inadeguata e la democrazia italiana è insieme scossa da movimenti rapidissimi e concitati in superficie e pressoché immobile nel profondo

I partiti riescono ad acquisire una cifra non marginale per svolgere attività politiche non solo di routine. Dovremmo, dunque, preoccuparci della presunta miseria di fondi in cui sono caduti?

Rischiamo di perdere di vista il fatto che ci troviamo dinanzi a un bivio repubblicano, perché la scelta impatterà sui decenni a venire: sulla «vita quotidiana» della democrazia italiana

Il fascismo di oggi è diverso da quello di ieri. Ora i fascisti si travestono da populisti, si autoproclamano «destra alternativa» (negli Stati Uniti) o «fratelli d’Italia». Etichette che cercano di offuscare la continuità tra fascismi vecchi e nuovi

Protesta e defezione sono comportamenti probabili quando il partito perde voti e subisce sconfitte a causa della linea politica applicata dai dirigenti prescelti. Forse soltanto allora, gli iscritti li accuseranno di scarsa democrazia

Come ha scritto Norberto Bobbio per «un regime democratico l’essere in trasformazione è il suo stato naturale»

La popolarità dell’apolitico suggerisce l’impressione che i movimenti stiano piuttosto cercando un linguaggio smarrito per poter articolare politicamente la propria contestazione

In Occidente e in Italia dagli anni Ottanta la disuguaglianza di reddito è tornata a crescere. Ma perché è avvenuto tutto questo? Serve una diagnosi, per capire come cambiare rotta. Come costruire un’altra storia. 

Al loro debutto, i media digitali avevano generato grandi aspettative circa il loro impatto positivo sulla democrazia. Le cose, però, non sembrano essere andate in questa direzione e il significato politico prevalente è ben diverso