Informazione

Un commento a Paolo Pombeni, intervenuto a proposito dei recenti rapporti tra il Governo italiano e la presidenza della Commissione europea dopo la pubblicazione della Relazione sullo Stato di diritto nei Paesi Ue

Il rifiuto della natura interpretativa e dialogica della realtà sociale fa sì che i «fatti» non diventino una nuova koiné condivisa, ma armi retoriche brandite da una parte contro l’altra 

Ancora una volta è stato evidenziato il rischio che la specie umana sta correndo a causa del riscaldamento globale. L'allarme lanciato dal segretario dell'Onu è stato netto, ma ha avuto scarso ascolto

L’arresto di Matteo Messina Denaro ha riacceso l’attenzione mediatica e il dibattito su Cosa nostra. Seppure con modalità e contenuti in molti casi assai discutibili

Quanto e come viene raccontata dai media italiani la crisi climatica? Che spazio viene dato agli esperti veri e quanto invece ai negazionisti che portano resistenze al cambiamento più che idee? Alcuni dati

Le responsabilità dei media generalisti, a cominciare dalla televisione, sul predominio del dibattito binario risalgano almeno agli anni Ottanta. Ora si vorrebbe correre ai ripari, ma i danni portati al dibattito pubblico restano intatti

È bastato un anno all’autorevole «The Economist» per mutare bruscamente il proprio giudizio sull’Italia, un tempo fanalino di coda, oggi piccola locomotiva europea. Tra depressioni e facili entusiasmi, come stanno le cose?

Possiamo assumere una prospettiva per cui la libertà di espressione è intoccabile. Oppure possiamo assumerne una utilitaristica per cui dobbiamo, di volta in volta, considerare le possibili conseguenze di uno scritto e del suo uso

Che cosa racconta una puntata di uno dei principali spazi di inchiesta della nostra televisione? Sino a che punto lo spazio pubblico potrà ancora reggere la prevalenza delle prese di posizione sull’articolazione delle differenze?

I ventenni e le ventenni al centro della cronaca. Ci si trovano, li mettiamo noi: una riflessione su come tutelare i giovani dai terreni accidentati dell'informazione

Il mondo è cambiato ma le ragioni del 1951 suonano ancora oggi. Per riflettere sul presente bisogna chiedersi dov’è la vera faglia di scontro e poi incorporarla in una discussione aperta. Farlo in rete è difficile ma indispensabile

Una lunga serie di dichiarazioni usano il settimanale «Topolino» come elemento di paragone negativo e strumento di derisione nei confronti dell’interlocutore politico

Il punto è trovare un equilibrio sano tra l’essere affidabile e circolare, ma il sistema dei media contemporaneo sembra rendere queste due priorità fisiologiche sempre meno complementari

Rai Movie chiude, pare. E chiude anche Rai Premium, con molto meno clamore. Sotto la superficie della polemica però, si intrecciano considerazioni di varia natura, non detti di lungo corso, direzioni contraddittorie e tutte possibili