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L’Ue così come la conosciamo nasce per iniziativa di Parigi. Ma oggi l’opinione pubblica francese è la più euroscettica. Macron dovrà convincerla che i destini francesi sono inevitabilmente legati a quelli europei. Saprà farlo?

Anche dopo la fine della lunga stagione di Angela Merkel, il ruolo della Germania resta fondamentale per il futuro dell’Unione e dei suoi rapporti con il mondo. Ma dove sta andando Berlino?

Come nacque e dove va la più politica delle conquiste europee, cui rimane molta strada da fare. Soprattutto in sede di elezioni del Parlamento europeo, ancora troppo caratterizzate da logiche nazionali

L'Eurovision, popolato da divi nazionali e da meteore kitsch, è stato snobbato per anni dall’Italia, almeno fino alla vittoria dei Måneskin. E ora il festival è arrivato a Torino

L’aggressione russa all’Ucraina sembra aver riunificato un Paese politicamente diviso e che in anni recenti si era addirittura allontanato da Washington. Ma quanto è solida questa «Varsavia ritrovata»?

L’Ungheria si trova nel vortice di una guerra i cui sviluppi sono pericolosi anche per un mago della sopravvivenza politica come Viktor Orbán. E continua a spaccare l'Unione europea

In tempo di guerra i sentimenti dei Paesi dell’Est ci risultano più comprensibili, perché più funzionali alla difesa dall’aggressione di Putin. Attenzione però: non è detto che a Ovest li capiamo davvero

Parlare dell'esistenza di un'intera «generazione» Erasmus è fuorviante perché quest'esperienza riguarda solo una piccola minoranza di giovani. Per questo motivo l’Ue deve elaborare strategie di integrazione meno elitarie e più inclusive

Non era scontata la netta affermazione della nuova formazione politica ambientalista GS dell’imprenditore Robert Golob, che ha ottenuto oltre il 34% dei voti e 41 seggi su 90, staccando di quasi dieci punti il premier uscente Janez Janša

Carbone? Nucleare? Nuovi fornitori di gas? La crisi avviata dalla guerra pone tutti, Italia in primis, di fronte a un ultimatum. Eppure non sembriamo averne compreso davvero la portata, rimandando ancora una vera svolta energetica

Con quasi 18 milioni e 800 mila voti, pari al 58,5% del totale, Macron è stato rieletto, al secondo turno, presidente dei francesi. Dopo aver affrontato, nel mandato precedente, la crisi dei Gilet gialli, la pandemia e la guerra in Ucraina, che cosa lo attende ora?

Quando i codici e le finalità comunicative si confondono troppo, la qualità del dibattito pubblico ne risente negativamente. Specialmente in un’epoca di fake news e populismi demagogici

Ci sono crocevia duri, come quello che si trova a dover aggirare chi prova a scrivere di Alessandro Dal Lago dopo di lui. Farlo però è necessario, anche per tutti coloro che non lo hanno mai conosciuto ma possono ancora leggerlo

In attesa del secondo turno di domenica, la Francia si trova tra un poco entusiasmante barrage all’estrema destra, un tripolarismo in via di sperimentazione e manifestazioni di piazza

La discussione attorno al Pnrr solleva la questione del se e in che misura questo strumento sia sufficiente a garantire la stabilità dell’unione di popoli europei sotto la bandiera dell’Ue

A pochi giorni dal ballottaggio Macron-Le Pen, un sondaggio realizzato tra gli elettori di Mélenchon dice che il 37,65% voterà bianca, il 33,4% per Macron e il 28,96% si asterrà

Sicurezza alimentare, stabilità finanziaria, accordi internazionali: la guerra in Ucraina mette a repentaglio pratiche avviate e accelera trasformazioni in corso senza, però, che il Cremlino ne possa raccogliere appieno i frutti

Il cinema documentario sulle migrazioni permette di contrastare i processi di de-umanizzazione e criminalizzazione dei regimi di mobilità attuali, aiutandoci a ripensare criticamente l'immagine dell’Occidente

Siamo stati sordi prima e siamo sordi adesso. E non vogliamo vedere. Abbiamo creduto e crediamo alle menzogne di Putin. Tutto questo sulla pelle degli ucraini, che non saranno gli unici a pagare

Le risorse finanziarie sono determinanti, ma l’enfasi su queste ha messo in ombra gli altri requisiti fondamentali per il possibile successo trasformativo del Piano, in particolare la presenza di istituzioni inclusive

Le responsabilità dei media generalisti, a cominciare dalla televisione, sul predominio del dibattito binario risalgano almeno agli anni Ottanta. Ora si vorrebbe correre ai ripari, ma i danni portati al dibattito pubblico restano intatti

Il ribaltamento della storia a proprio uso e consumo da parte di personaggi politici non è una novità. Ma lo stravolgimento operato da destra da parte di Éric Zemmour è al tempo stesso pericoloso e sconvolgente

Da qualche anno, molti cittadini francesi di religione musulmana lasciano il Paese: una questione non nuova ma più attuale che mai in Francia, dove islam e immigrazione sono stati temi centrali nella campagna elettorale per le presidenziali 

In un’America fortemente polarizzata, la nomina di Ketanji Brown Jackson, dopo l’elezione della prima vicepresidente afroamericana, assume un forte valore simbolico, che potrebbe infondere fiducia nelle istituzioni a generazioni di esclusi