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Concentrarsi solo su un’idea determinista di causalità del conflitto amplifica narrazioni di antagonismi che ci trascinano nella spirale della violenza, come se essa fosse l’esito unico e necessario di una causa ineludibile

Le chiese in Ucraina si presentano all’appuntamento della storia tragicamente divise. Chi sono e come vedono se stessi i cristiani in Ucraina? Come le chiese hanno risposto al conflitto? Che cosa è cambiato con la guerra?

Babyn Jar, dove nel 1941 i nazisti sterminarono 33.771 ebrei, nella prospettiva di Putin deve essere separata dall’Ucraina e annessa. La sua simbologia va “russificata”, cancellandone l’appartenenza a una storia ebraica e ucraina infine riconciliata

Cancellare dal programma di un concerto la musica del grande russo è un segno di rispetto nei confronti dell'Ucraina aggredita dalla Russia di Putin? No: è un segno di ignoranza della storia e un'offesa all'arte e alla cultura

Limitarsi a dire che occorre fornire armamenti all'aggredito senza dire sino a che punto si è disposti a farlo non serve a nulla. Se riteniamo doveroso armare l’Ucraina dobbiamo anche prenderci la responsabilità di dire come e quanto

Mentre in altri Paesi europei si è tornati a incassi e presenze analoghi al pre-pandemia, in Italia si registra  un calo di oltre il 70% rispetto al biennio 2017-19. Il cinema con le poltroncine, il buio e il raggio di luce sta morendo

La paura di una nuova guerra, di un possibile conflitto totale, ritorna. Era già accaduto dopo l'11 settembre 2001, quando l'attacco alle Torri colse tutti di sorpresa. Accade ora con l'aggressione russa. Prevedere la storia è un compito arduo

Ammesso e non concesso che l’attuale Parlamento abbia la forza di attuare un cambiamento di così vasta portata, la riproposizione del proporzionale basterebbe per ricostruire una civiltà, o quanto meno una Repubblica, dei partiti?

Inauguriamo con questo intervento di Gianfranco Viesti uno speciale dedicato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. A questo ne seguiranno altri, che cercheranno di sviluppare via via i diversi punti qui proposti

Putin sembra ormai credere alla sua stessa propaganda, uno degli errori più gravi che un uomo di Stato possa commettere. Le cose non sono andate come aveva immaginato, e anche per questo le vie per un accordo saranno lunghe e tortuose

Non ci sono dubbi su chi abbia scatenato questa guerra. Ma non possiamo accontentarci di questa certezza. Non possiamo non farci delle domande su quel che sta accadendo, rimettendo in discussione anche molte nostre convinzioni

Nel bene o nel male, l’eventualità di una resa non è contemplata, indipendentemente dai costi da pagare. Putin, forte della sua potenza militare, riuscirà forse a vincere la guerra e occupare l’Ucraina, ma ha già perso gli ucraini e il resto del mondo

L’aggressione non ha certo raccolto il supporto indiscriminato dei russofoni. Mantenere l’occupazione e creare un regime fantoccio contro la gran parte della popolazione comporterebbe un indicibile dispendio di sangue e risorse

Il Vaticano ha superato gli schieramenti novecenteschi, ma ha agito principalmente da neutralizzatore. Anche alla luce dell’accordo Cina-Vaticano e degli strascichi che la guerra lascerà, c’è da chiedersi se non ci sia bisogno di una nuova Ostpolitik

Possiamo affermare che Putin ha già perso (e l’Ucraina può ancora vincere), quanto meno sul piano morale? Certamente l'invasione russa ha compattato la nazione ucraina, incoraggiandola a lottare per continuare a esistere

Le sanzioni economiche sembrano essere per ora l’unica risposta possibile: ma bisogna sperare che risultino davvero efficaci allo scopo, perché alla fine anche i costi delle guerre commerciali li pagano i cittadini