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In Russia, Paese ormai incapace di canalizzare il dissenso, molte persone, tra cui l’artista Aleksandra Skochilenko, si sono impegnate nel cosiddetto «attivismo guerrilla». Non senza conseguenze

Come tutte le concentrazioni di potenza, anche quella informatica ha le sue conseguenze: si pensi alla ricchezza creata da questi sistemi sempre più concentrata in poche mani e ai rischi di usi inappropriati 

Le recenti vicende giudiziarie interne al Vaticano mettono Francesco in una posizione inedita, dalla quale difficilmente la Chiesa uscirà più forte

Giovedì 7 dicembre, al Circolo dei lettori di Torino, sarà presentato il nuovo numero della rivista, La giovane Italia

Nel 1947 l’Onu propose un piano per la partizione della Palestina. Per tentare una migliore comprensione di quanto sta accadendo è essenziale conoscere il retroterra storico di quella decisione

La direttiva del ministro Valditara sul progetto "Educare alle relazioni" appare debole e lacunosa, non allineata alla sensibilità del Paese e neppure alle raccomandazioni dell'Oms e della Convenzione di Istanbul

La chiusura di alcune sedi italiane del Goethe Institut non deve sorprendere, visto che i due Paesi già da tempo corrono su diversi binari. Tuttavia dispiace e preoccupa

Gli Stati Uniti si scoprono non più indispensabili e si vedono costretti a ragionare sulle contraddizioni che li caratterizzano: un cambio di prospettiva che spaventa molti

Sono ancora (troppo) pochi i giovani che scelgono di lavorare in agricoltura, ma sono più istruiti, aperti all'innovazione e propensi a investire: vanno sostenuti

La questione israelo-palestinese può essere letta utilmente attraverso la lente dell’impossibilità di uno Stato-nazione distinto per entrambi i popoli

Luisa Torchia terrà la XXXVIII Lettura del Mulino, Poteri pubblici e poteri privati nel mondo digitale, sabato 25 novembre nell'Aula Magna di Santa Lucia all'Università di Bologna

Con la rielezione di Sánchez si è chiusa la turbolenta fase seguita alle elezioni di luglio in Spagna, Paese che ora può contare su una leadership politicamente rafforzata

Per il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe essere la volta buona. Ma con il rischio, viste le risorse bloccate per un progetto faraonico, di dover rinunciare a misure urgenti per sanità, scuola, mobilità diffusa

Il lavoro di Paolo Cognetti è un caso letterario che dà conforto: regala pagine belle alle nostre ore di lettori e, al tempo stesso, ci aiuta a ragionare sulle scelte da compiere per non ripetere gli errori di chi ci ha preceduti

La marginalizzazione di certi paesi è frutto di scelte politiche precise. Per salvarli occorre dare ascolto alle capacità e alle aspirazioni di chi in questi paesi decide di restare

In quali casi un attacco violento che prende di mira una popolazione appartenente a una specifica etnia o religione può essere considerato un pogrom? Un dialogo con David Wasserstein

Gustavo Petro: un politico coerente ma impulsivo, un idealista che carica a testa bassa a rischio di inciampare

Perché decolonizzare non significa giustificare, ma pretendere una lettura dei fatti che tenga conto del contesto storico per determinare il racconto dell’Altro

Le islandesi chiamarono così il giorno in cui, nel 1975, si astennero in massa da ogni attività lavorativa e di cura. E che a distanza di 48 anni hanno ripetuto

L'attacco del 7 ottobre ha sconvolto Israele, riaprendo in profondità una ferita che non si era mai rimarginata e che potrebbe portare a nuovi, inquietanti sviluppi sulla scena mediorientale

Per affrontare le sfide del presente non bisogna più rinnegare i valori fondativi della socialdemocrazia; ma anzi riscoprirli, a partire dalla sempre più richiesta protezione sociale

Se intendiamo affermare ancora davanti a tutti i nostri autentici valori occidentali, occorre smettere di rifiutare la cosa più ovvia: che sono sempre stati avvinghiati al sangue

La deterrenza è una strategia inefficace: non riduce le migrazioni irregolari, ma crea più irregolarità. Se questo è il nuovo paradigma della politica italiana, sulle orme del caso britannico, non è certo promettente

Che cosa si sottintende quando, soprattutto in alcuni ambienti intellettuali di sinistra, si parla di decolonizzazione a proposito di Israele?