Bilanci e prospettive per il futuro. Il 2013 si è chiuso per il Giappone, in deflazione da anni, con i segni della ripresa economica: la borsa ha chiuso con un guadagno di circa il 50%, cosa che non si verificava dal 1972; la crescita economica è stata del 1,4%; a dicembre l'attività manifatturiera è cresciuta al ritmo più sostenuto da oltre sette anni; i salari hanno segnato una crescita zero dopo un declino durato 17 mesi.
Tuttavia nel 2013 si è verificato, per il settimo anno consecutivo, un calo delle nascite, e per il trentatreesimo di fila sono diminuiti i giovani sotto i 15 anni, con un calo record della popolazione. Se l’attuale tendenza continuerà, il Giappone perderà un terzo della sua popolazione nei prossimi 50 anni, e il numero degli 'over 65', oggi un quarto dei giapponesi, raggiungerà quasi il 40% entro il 2060.
La riduzione della popolazione limita la spesa interna e spinge verso il mantenimento dello stato di deflazione, mentre il costo del welfare pubblico continua a salire, peggiorando il deficit pubblico, il 240% del Pil, il più alto del mondo industrializzato. Il 125° imperatore giapponese, Akihito, ha festeggiato il 23 dicembre gli 80 anni: decine di migliaia di giapponesi, accorsi al palazzo imperiale, hanno innalzato al sovrano e altri membri della famiglia imperiale, al balcone a salutarli, il grido "Banzai!" (lunga vita). Il sovrano, che a novembre aveva sorpreso la nazione optando per la non tradizionale cremazione e per un mausoleo più piccolo, ha assicurato che, malgrado i limiti imposti da età e salute, resterà al suo posto e continuerà ad assolvere ai suoi impegni.
Dopo sette anni dall’ultima visita di un primo ministro, Abe si è recato il 26 dicembre allo Yasukuni Jinjia, il famoso santuario shintoista in cui dal 1869 sono accolti e venerati come “kami” (divinità) gli spiriti di tutti i soldati nipponici caduti in nome dell’imperatore, tra cui gli spiriti di 14 leader nipponici, ex generali ed ex ministri, designati criminali di classe A per crimini contro la pace dal Tribunale di Tôkyô, e di altre 1054 persone condannate per crimini di guerra. La visita ha provocato le ire di Cina e Corea, e persino le lamentele dell’alleato statunitense. La Cina ha definito la visita "assolutamente inaccettabile per il popolo cinese", avvertendo che il Giappone dovrà “sopportare le conseguenze” di tale gesto; il governo sudcoreano ha espresso ”rammarico e rabbia” per l’”anacronistica” decisione del premier nipponico.
I principali media nazionali hanno deplorato l’azione del primo ministro, provocatoria nei confronti dei vicini asiatici che hanno subito l’aggressione nipponica nell’ultimo conflitto mondiale, specie in un momento in cui i rapporti sono in netto e grave peggioramento, a causa dell'area di difesa aerea stabilita dalla Cina su un'ampia zona di mare che comprende le isole Senkaku, nazionalizzate dal Giappone ma rivendicate dalla Cina.
In occasione della visita, l’ambasciatore cinese in Gran Bretagna ha dichiarato che come il mago oscuro Voldemort della saga di Harry Potter nasconde pezzi della sua anima in oggetti, gli Horcrux, il Giappone nasconde il suo lato più oscuro (il militarismo) in monumenti come il Santuario Yasukuni.
La Cina è adirata anche per la decisione del governo giapponese di aumentare le spese per la difesa del 5% da qui al 2019, e ha accusato Tôkyô di aumentare le tensioni regionali con il pretesto della tutela della sicurezza nazionale. Tuttavia sono stati proprio la politica sempre più aggressiva della Cina nel Mare cinese orientale e meridionale e il suo riarmo a provocare il Giappone, che sta anche cercando di coalizzare i paesi asiatici: durante la riunione dell’ASEAN, tenutasi a Tôkyô il 23 dicembre, i dieci Paesi aderenti all’associazione hanno siglato un patto per rafforzare e approfondire la cooperazione sui legami navali ed aerei, in funzione chiaramente anti-cinese.
Il 2014 è iniziato con l’intenzione espressa dal premier Abe, in un suo commento d’inizio anno sul quotidiano conservatore Sankei Shimbun, di arrivare entro il 2020, data d’avvio dei giochi olimpici estivi di Tôkyô, alla modifica della Costituzione pacifista del paese. Intanto è passata alla Dieta giapponese la controversa proposta di legge governativa che ha istituito (senza peraltro definirlo e lasciando alle pubbliche amministrazioni la possibilità di imporlo in modo arbitrario) il segreto di Stato e pesantissime sanzioni per chiunque si azzardi a violarlo, rendendo sempre più difficile controllare il processo decisionale del governo.
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