Primarie? Sì, vorrei ma non posso. Le primarie del centrosinistra tornano ad attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica all’indomani del confronto televisivo fra i candidati andato in onda su Sky, e dopo che per un’intera settimana i mezzi di informazione le avevano in larga parte ignorate. Un confronto che, come sottolinea Donatella Campus nel suo articolo, ha presentato sostanzialmente quattro caratteristiche: nessuno ne è stato in assoluto protagonista; è stato di rado incisivo, anzi ha evidenziato una certa dispersione nei contenuti; è stato in grado di attirare l’attenzione degli spettatori, mostrando a sprazzi anche un certo ritmo; è stato comunque premiato negli ascolti.
I sondaggi cercheranno di spiegarci se le risposte dei contendenti abbiano o meno convinto gli indecisi. Certo, se la campagna elettorale per le primarie avesse potuto occupare i tempi che le sono propri negli Stati Uniti, le proposte politiche dei diversi candidati avrebbero avuto maggiori probabilità di essere messe chiaramente a fuoco. E anche il fatto che i candidati si muovano in un fragile e contraddittorio reticolo coalizionale fatto di più partiti, oltre che di diverse sensibilità dello stesso partito, contribuisce a orientare il confronto in senso tattico, a discapito della chiarezza delle posizioni politiche e degli argomenti sostenuti per rappresentarle agli elettori.
Però è anche vero che i partiti che hanno promosso queste primarie hanno fatto di tutto per tenere sotto controllo il perimetro entro il quale si svolgeva la competizione. Fin dal momento di definizione delle regole, queste primarie si sono caratterizzate per via di un atteggiamento a dir poco contraddittorio nei confronti della partecipazione, allo scopo – talvolta persino dichiarato – di evitare l’intrusione di un elettorato considerato estraneo al tradizionale ambito elettorale del centrosinistra, ovvero ai militanti attivi dei partiti della coalizione. La polemica sulle modalità di registrazione, che ha accompagnato le prime due settimane di campagna, non ha avuto solo l’esito di alimentare l’insofferenza dell’opinione pubblica nei confronti della competizione, che grazie al confronto televisivo su Sky ha potuto proprio in questi giorni sperimentare un ritorno di interesse. Ma ha anche finito col condizionare il posizionamento strategico dei candidati, restringendone oltremodo l’ambito reale del confronto. Tant’è che su una serie di temi importanti la discussione si è mantenuta sul vago, così come su taluni temi controversi o indigesti per l’elettorato di sinistra essa ha fatto registrare un’ampia convergenza di valutazioni da parte dei diversi candidati. Paradigmatici, a tale proposito, sono stati soprattutto i giudizi espressi sull’eventuale alleanza con l’Udc di Casini e sul ministro Fornero. Due veri e propri campi minati, sui quali nessuno dei contendenti ha sentito la necessità o avuto il coraggio di avventurarsi con distinzioni chiare e decisive.
Emerge così una sorta di paradosso, che rintraccia nel confronto televisivo celebrato su Sky la sua rappresentazione più evidente e significativa. Da un lato, le primarie rappresentano senza dubbio uno strumento fondamentale per risvegliare l’interesse di un elettorato indifferente quando non addirittura ostile nei confronti di una politica sempre più in crisi. Dall’altro, però, partiti e leader che si cimentano in questa nuova modalità di selezione delle candidature faticano a interpretarne i contenuti, secondo una rinnovata concezione della sfida politica. Primarie? Sì, vorrei … ma non posso! È questo il segnale che emerge dalla campagna elettorale che sta accompagnando il centrosinistra al voto del 25 novembre. Ma questo paradosso non giova a nessuno. A partiti e leader in cerca di consenso per governare, così come a elettori disillusi in cerca di una politica capace di riconquistarne l’entusiasmo. Le primarie possono aiutarci nella legittimazione delle leadership, ma i leader per primi devono credere nelle primarie.

 

“Questioni Primarie” è un osservatorio sulle primarie 2012 del centrosinistra. Un progetto di Candidate & Leader Selection, realizzato anche grazie alla collaborazione con rivistailmulino.it. Ogni settimana, sino al 25 novembre, su queste pagine verranno ripresi due dei contributi pubblicati nell’ambito del progetto, tutti disponibili, anche in formato pdf, sul sito di Candidate & Leader Selection.