Vox, la formazione di estrema destra, si accinge a entrare per la prima volta nel governo di una Comunità autonoma, quella di Castiglia e León. In base al patto con il Pp reso noto il 10 marzo, al partito di Abascal è toccata la presidenza delle Cortes di Valladolid e gli spetteranno la vicepresidenza della giunta e tre assessorati. Refrattario ad accogliere la linea del cordone sanitario nei confronti della destra estrema, il Pp aveva finora accettato i voti di Vox per insediare propri governi nelle Comunità di Madrid, Andalusia e Murcia, ma non aveva mai imbarcato nei governi regionali esponenti di quella parte politica. Né si tratta di un episodio di carattere regionale, perché rappresenta il punto d’arrivo di dinamiche politiche nelle quali locale e nazionale s’intrecciano sullo sfondo del canto del cigno di Ciudadanos, di una crisi senza precedenti del Pp e della parallela ascesa elettorale di Vox. Per orientarsi occorre risalire indietro di almeno un anno e ricostruire alcuni quadri.
Il Pp ha finora accettato i voti di Vox per insediare propri governi nelle Comunità di Madrid, Andalusia e Murcia, ma non ne aveva mai imbarcato esponenti nei governi regionali
Primo quadro. Nelle elezioni anticipate per il rinnovo delle Cortes della Comunità autonoma di Madrid del 4 maggio 2021, stravince il Pp di Isabel Díaz Ayuso, all’insegna del “liberi tutti” nonostante la pandemia. Ciudadanos, che aveva 26 rappresentanti, non ne elegge nessuno. Il successo di Díaz Ayuso, che poi si conferma alla guida della Comunità grazie al voto di Vox, rappresenta una minaccia per la sbiadita leadership del Pp nazionale di Pablo Casado. Il progetto di Ayuso si decanta nei mesi successivi: punta alla presidenza del Pp di Madrid e con essa, pur negandolo, al controllo del pacchetto di voti decisivo per l’elezione del segretario nazionale del partito e, di conseguenza, alla candidatura alla guida del governo spagnolo nelle elezioni del 2023. La sfida è lanciata.
Secondo quadro. Nel settembre del 2021 il Pp di Castiglia e León, dove governa con Ciudadanos, considerata la grave crisi in cui versa quest’ultimo, provoca la crisi del governo regionale e convoca nuove elezioni con il proposito di rafforzarsi e magari conquistare la maggioranza assoluta per governare in solitudine. La mossa ispirata dal numero due del Pp e uomo di Casado, García Egea, punta a controbilanciare il successo ottenuto da Díaz Ayuso a Madrid. Ma si rivelerà fallimentare.
Terzo quadro. Il 13 febbraio scorso si vota in Castilla-León. Il Pp guadagna due seggi e ne ottiene 31, Ciudadanos crolla da 12 seggi a uno, mentre Vox passa da uno a 13. Considerando che i socialisti perdono sette seggi e Unidas Podemos uno, lo spostamento a destra è conclamato. Anche perché le liste locali come España vacía frammentano il voto di sinistra. Per la fiducia occorrono 41 voti. Senza esitazioni il Pp negozia e poi stipula il patto con Vox di cui sopra.
Quarto quadro. Solo pochi giorni dopo il voto in Castiglia e León, Casado accusa pubblicamente Díaz Ayuso di corruzione per aver favorito il fratello con un contratto di 1,5 milioni di euro per l’acquisto di mascherine anti-Covid. La replica di Ayuso è veemente. Centinaia di militanti manifestano a Madrid sotto la sede del Pp, chiedendo le dimissioni di Casado. Mai in precedenza il Pp aveva messo in pubblico le proprie lotte intestine in modo così sguaiato e autolesionista. In una drammatica riunione dei dirigenti del partito, il 23 febbraio, Casado resiste alla richiesta di dimissioni e strappa il consenso a restare in carica fino all’imminente congresso straordinario, assicurando che non si ricandiderà. Per la successione tutti gli occhi sono puntati su Alberto Núñez Feijóo, che presiede la Comunità autonoma di Galizia con maggioranza assoluta da tre legislature.
A Madrid centinaia di manifestanti chiedono le dimissioni di Casado. Mai in precedenza il Pp aveva messo in pubblico le proprie lotte intestine in modo così sguaiato e autolesionista
Il Psoe di Pedro Sánchez, pur barcamenandosi, governa e sta portando la Spagna fuori dalla pandemia. Alla sua sinistra la leader della sinistra alternativa, Yolanda Díaz, ministra del Lavoro, ha un gradimento non trascurabile e comunque in crescita. Grazie soprattutto al suo impegno il governo ha varato una storica riforma del mercato del lavoro. Difficile che Ciudadanos sopravviva alla prossima tornata elettorale.
Ciò che resta da definire è il peso e la collocazione del Pp che di centro-centro non è mai stato e che negli ultimi anni, con Casado, ha pensato di contrastare l’emorragia di voti verso Vox spostandosi a destra. Ma troppo poco per Ayuso, tanto abile nella comunicazione – diretta, sfrontata, demagogica – quanto inconsistente sul piano della cultura politica. Dovesse prevalere la sua linea cadrebbe ogni remora verso l’alleanza con Vox per il governo della nazione. Núñez Feijóo, sciogliendo le riserve, ha annunciato la propria candidatura alla guida del partito nel congresso straordinario che si svolgerà a Siviglia oggi e domani. Ha esperienza e fama di moderato. Vorrà e soprattutto potrà ascoltare i moniti della parte più avveduta del Pp europeo e arrestare l’ulteriore deriva a destra del partito? Visto quello che è successo in Castilla-León, i primi passi non sono incoraggianti.
Riproduzione riservata