La nuova legge elettorale è fin troppo complicata, inutile girarci intorno. Abbiamo chiesto a Paolo Pombeni di raccontarne, in sintesi, alcuni aspetti: dall'impossibilità del voto disgiunto ai meccanismi differenti di conteggio dei voti per la Camera e il Senato, dalla differenza tra collegi uninominali e plurinominali all'atto pratico del voto. L’elettore maggiore di 25 anni avrà a disposizione due schede (gialla per il Senato e rosa per la Camera) di identico modello. Vi sono tanti riquadri quanti candidati: nel singolo riquadro si trovano il nome del candidato al collegio uninominale e, sotto, o il simbolo del partito che lo sostiene o più simboli, nel caso il candidato sia sostenuto da una coalizione. Accanto ai simboli si trovano i nomi (massimo quattro) dei candidati ai collegi plurinominali.
Si vota tracciando una croce sul nome del candidato al collegio uninominale e/o sul simbolo di uno dei partiti che lo sostengono. Se l'elettore sceglie solo il partito (o la lista), il voto è automaticamente assegnato al candidato collegato. Ma se l'elettore sceglie solo il candidato, e il candidato è sostenuto da più partiti (o liste), il voto sarà proporzionalmente diviso sulla base del risultato che quei partiti avranno nel plurinominale. I candidati ai collegi plurinominali sono bloccati, ossia non è possibile assegnare loro una preferenza.
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