Nella storia ci sono delle vicende curiose. Galileo, che di professione faceva anche l’astrologo, fu condannato perché non seppe fornire le prove certe delle sue teorie sull’eliocentrismo. Ma il cardinale Bellarmino, che era a capo dell’Inquisizione e che per quella condanna è diventato sinonimo di oscurantista, in realtà stava semplicemente adottando quello che poi venne definito il «metodo galileiano»! Perché oggi non si pone rimedio a quest’ideologico furto di personalità?
Anche perché, dopo cinquecento anni, nessuno ancora è riuscito a dimostrare la centralità del sole nell’universo. Einstein viene considerato il padre della relatività. In realtà egli riscrisse la fisica sostenendo che tutto l’universo si poteva spiegare se si accettava l’esistenza di una «costante assoluta », che è la velocità della luce. La sua rivoluzionaria teoria si prestava a fraintendimenti. Qualcuno mise in giro subito la storiella dei gemelli. Uno resta fermo sulla terra; l’altro fa un viaggio nello spazio. Quando torna, si ritrova più giovane del fratello, grazie alla sua velocità «relativa». Einstein si affrettò a sconfessare pubblicamente questa «relatività»: se si fosse preso come punto fisso non la terra ma l’astronave, l’invecchiamento avrebbe colpito il secondo gemello. Dunque era solo un paradosso. Ma la storiella aveva ormai affascinato l’opinione pubblica e così, con il criterio del maggioritario, il paradosso è diventato verità. E la scienza ha dovuto dimostrare che i piloti di aereo invecchiano meno. Sorge il dubbio: è la scienza che ha scoperto la relatività della vita o è la emotività degli uomini ad aver generato la relatività della scienza? Nel 2009 doveva esserci lo scioglimento dei ghiacci polari. E invece è evaporata l’economia mondiale. Con i relativi paradossi: gli albergatori non sanno più dove alloggiare gli sciatori. E i soloni della London School of Economics non riescono a spiegare alla regina Elisabetta a che cosa servono gli economisti. Se c’è un senso in questi eventi curiosi, è che sembra esserci sempre più spazio per le idee. Per provare: può essere che l’economia mondiale si sia fermata solo perché nei Paesi più ricchi si sta esaurendo l’era dei fabbisogni primari? E che la CO2, oltre che alimentare il moralismo ecologista, può anche essere la materia prima per progettare un clima più equo e solidale per il mondo intero?
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