editoriale
“E adesso?”, ci siamo domandati nel numero monografico del Mulino dedicato al dopo-pandemia. Una domanda che, nella situazione attuale, resta ancora senza risposte precise. Per questo sul nuovo numero proseguono i contributi di analisi sugli effetti del Covid e le possibili soluzioni per modificare i contesti che hanno reso particolarmente devastanti per il nostro Paese le conseguenze economiche e sociali. Tra i tanti contributi, si segnalano quelli del governatore Visco sulle necessità di riforma dell’economia italiana, di Edoardo Zanchini sul piano del governo per il Sud, di Francesco Seghezzi sull’emergenza occupazione acuita dalla pandemia, di Guido Melis su Pubblica amministrazione e smart-working, di Elena Granata sul nuovo ruolo delle città di medie dimensioni, di Francesco Rocchi sul rischio di una nuova crescita degli abbandoni scolastici. Infine, un cenno almeno al contributo di Marco Simoni in vista delle prossime elezioni per il sindaco di Roma e all’intervista a Pierre Rosanvallon sulla crisi della democrazia.
Tra i tanti effetti delle nuove costrizioni cui la pandemia ci ha costretti c'è anche la riscoperta della possibilità di vivere fuori dai grandi centri urbani senza per questo dover rinunciare al proprio lavoro.
Il 3 ottobre 1990 la riunificazione delle due Germanie, divise per quasi trent'anni dal Muro di Berlino, veniva ufficializzata. Trent'anni dopo si impone una riflessione sul significato di quella cesura storica e sulle sue conseguenze, attese e disattese.
E adesso? È questa, inevitabilmente, la domanda del dopo-pandemia. Ora nei diversi settori le misure di intervento dovranno essere rimodulate al di là dell’emergenza. Ma riusciremo a ripensare la scuola e i nostri sistemi educativi tenendo sempre presenti le forti diseguaglianze che li segnano?
Non è certo un caso se questo numero è aperto da un ampio saggio di Carlo Trigilia dedicato allo stato di fragilità e incertezza in cui si trova il sistema politico italiano. Un saggio importante, che fa séguito ai due precedenti pubblicati sul numero 2 del 2018 e sul numero 2 del 2019.
Aperto dall'articolo di Claus Offe sull'eredità dell'Ottantanove, questo fascicolo, che inaugura la sessantanovesima annata della rivista, si segnala per gli interventi che commentano le due elezioni regionali di gennaio.