Alla fine di questa annata per noi straordinaria pensiamo di poterci concedere un bilancio da condividere con i nostri lettori.

Quello che si sta chiudendo è stato per «il Mulino» un anno davvero importante. Abbiamo festeggiato settant’anni di pubblicazioni con un forte rinnovamento: nuova veste grafica, periodicità trimestrale e questo sito, completamente ripensato. Ai nostri autori – alcuni dei quali scrivono per la rivista da decenni – se ne sono aggiunti altri, più giovani, che ci stanno aiutando a essere sempre più attenti alle domande di un pubblico che è molto cambiato nel corso del tempo.

Abbiamo conservato la nostra attenzione alle scienze sociali (una caratteristica che nel 1951 segnava una rottura nel panorama delle riviste italiane), ma come avrete notato stiamo cercando di dare sempre più spazio anche alle diverse dimensioni in cui si articola la cultura delle società avanzate. In questi mesi, grazie anche alle segnalazioni di lettori attenti, da questo sito ci siamo occupati di letteratura, cinema, fotografia, arte, senza dimenticare mai la dimensione politica e civile (che non per caso anima una delle nostre rubriche più seguite, il calendario civile a cura di Rossella Ghigi).

La comunità di Strada Maggiore 37 – il nome della nostra newsletter settimanale, gratuita come questo sito, ma anche il luogo fisico dove lavoriamo – è cresciuta. Alla direzione si è affiancata una redazione che ci ha aiutato a essere presenti in modo costante nel dibattito pubblico e ad arricchire l’offerta culturale.

In un habitat comunicativo in cui si scrive molto e si riflette molto poco, non è superfluo ribadire l’ovvio: nel 1951 come oggi, al centro del nostro lavoro editoriale ci siete «solo» voi che state leggendo. È innanzitutto grazie ai nostri abbonati che siamo in grado di lavorare alla nostra offerta e di mantenere un sito open e quotidiano, senza che venga mai meno la selezione e la curatela redazionale che ci rende quello che siamo. Ed è «solo» per i lettori che proviamo a essere bravi e diversi, in un panorama mediale e politico di cui, non temiamo di dirlo, non siamo sempre soddisfatti, ma che a maggior ragione ci chiama alla responsabilità.

Con l’aiuto imprescindibile del nostro editore, è per voi che proveremo a rimanere noi stessi ed è per voi che continueremo a cambiare. Abbiamo tanti progetti in testa. Contiamo sul vostro supporto, la vostra fiducia e le vostre critiche per realizzarli.

Grazie intanto per questo anno, per noi bellissimo, trascorso insieme.