Lo "sguardo lungo" di Tommaso Padoa-Schioppa, che ha saputo vedere in anticipo i rischi di un mercato finanziario non governato da regole.
Con la creazione del mercato unico dei servizi bancari e finanziari e l'adozione della moneta unica, l'Unione europea diveniva negli anni Novanta un fertile terreno per il dibattito sui problemi fondamentali della regolamentazione finanziaria. Nello stesso tempo un mercato finanziario globale e innovativo richiedeva regole non ostili al mercato e basate più su incentivi che su vincoli e divieti. Tra i principali protagonisti di quel dibattito e tra i fautori della definizione di regole meno invasive, Tommaso Padoa-Schioppa avvertì tuttavia per tempo il rischio opposto di un eccesso di de-regolamentazione e delle conseguenze sistemiche di comportamenti imprudenti dominati dalla "veduta corta". In questo volume troviamo gli sviluppi del suo pensiero, a partire dalle prime esperienze di quegli anni e dalle successive elaborazioni, fino alle ultime proposte avanzate come ministro dell'Economia, e tutt'oggi in discussione, per l'introduzione di regole e standard di vigilanza a livello europeo.
Tommaso Padoa-Schioppa (1940-2010) ha iniziato la sua carriera in Banca d'Italia, dove ha ricoperto dal 1984 l'incarico di vicedirettore generale. In precedenza era stato direttore generale per gli affari economici della Commissione europea. Lasciata la Banca d'Italia è diventato presidente della Consob. Dal 1998 al 2005 ha fatto parte del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, negli anni cruciali che videro affermarsi l'euro. Dal 2006 al 2008 è stato ministro dell'Economia nel governo Prodi II. Tra i volumi pubblicati con il Mulino ricordiamo: "Il governo dell'economia" (1997), "Europa, forza gentile" (2001), "La lunga via per l'euro" (2004), "La veduta corta" (2009).
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