Una rivoluzione incruenta, ma certamente una rivoluzione. Oggetto sin qui degli studi di storia sociale, l'avvento della società dei consumi non poteva sfuggire a un'indagine dei suoi effetti in termini di storia politica. Se ne occupa questo volume, analizzando, in chiave comparata e in una prospettiva internazionale, le trasformazioni prodotte, dopo il 1945, dal miracolo economico e dall'insorgere dell'età dell'abbondanza. {C}L'impatto del modello americano sulla nascita di una società dei consumi europea, il confronto con il modello di una "via socialista al consumo", l'evoluzione dei consumi in Italia, anche in chiave di comparazione con la Francia. Il punto centrale della ricerca sta nella considerazione che la rivoluzione dei consumi - identificando il momento di uscita dalla povertà, di liberazione dal bisogno, per vaste fasce della popolazione, e così creando nuovi ceti socialmente e politicamente rilevanti - ha avuto un effetto di stabilizzazione delle democrazie postbelliche. Nella competizione est-ovest non si giocava solo una partita di missili, di potenza militare, di "libertà contro totalitarismo": la difesa della democrazia poteva assumere un significato più profondo, e insieme più immediatamente percepibile alle masse, perché alla democrazia era connesso quel recente diffuso miglioramento delle condizioni di vita di tanti, con cui il "socialismo reale" semplicemente non poteva competere.

Stefano Cavazza insegna Storia contemporanea nell'Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato da ultimo "Il nemico in politica. La delegittimazione dell'avversario nell'Europa contemporanea" (curato con F. Cammarano, 2010). Emanuela Scarpellini insegna Storia contemporanea nell'Università di Milano. Fra le sue più recenti pubblicazioni, "L'Italia dei consumi. Dalla Belle Époque al nuovo millennio" (Laterza, II ed. 2008).

Collana "Percorsi", Bologna, il Mulino, pp. 368, euro 27.