A cura di Giuliana Benvenuti e Michele Nani.
Negli anni Trenta la cultura italiana si popola di immagini, stereotipi, schemi mentali che saranno poi selezionati e amplificati dalla propaganda di regime per sostenere la campagna razzista e conferire efficacia, persuasività e immediatezza alle dottrine e alle politiche fasciste. Il libro documenta la vasta circolazione di pregiudizi, credenze ed atteggiamenti razzisti nella produzione letteraria del nostro paese tra Otto e Novecento, identificando il razzismo come pregiudizio condiviso e, insieme, ideologia da diffondere. L'analisi di un vasto corpus narrativo di romanzi e racconti dedicati alla vita nelle colonie, lo studio dell'antisemitismo nella letteratura di consumo e l'attenzione a figure esemplari come quella di Papini confluiscono nella trattazione, volta a ricostruire e interpretare le rappresentazioni letterarie italiane delle due principali figure dell'alterità: gli ebrei e le genti di colore.
Riccardo Bonavita (1968-2005), dottore di ricerca in Letteratura italiana presso l'Università di Firenze, ha pubblicato "Storia della letteratura italiana. V. L'Ottocento" (Il Mulino, 2005). Ha inoltre curato "Lingue" (con G. Benvenuti, Stampa Alternativa, 1998) e "L'offesa della razza. Razzismo e antisemitismo nell'Italia fascista" (con G. Gabrielli e R. Ropa, Pàtron, 2005).
Collana "Il Mulino/Ricerca", Bologna, Il Mulino, pp. 232, euro 22.
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