Che succede se un importante storico dell'arte parla dei musicisti contemporanei come di artisti che buttano a caso note sul pentagramma? Succede che la musicologa non ci sta e si mette a scrivere la sua, per difendere la legittimità della musica contemporanea a essere forma d'arte a pieno titolo.
Questo è il confronto senza mezzi termini che contrappone l'opinione di Bruno Zanardi a quella di Valentina Lo Surdo:
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