I 99 supereroi musulmani alla conquista dell'Occidente. Fino a poco tempo fa era Saladino l’unico eroe autoctono che resisteva nel cuore degli arabi, quelli dopo di lui sono stati solo personaggi di passaggio che hanno sì lasciato una traccia, ma non tale da guadagnarsi un attributo eroico. Saladino però è un eroe lontano nel tempo e nel cuore dei ragazzini non può certo competere con Batman, Dragon Ball, Pokemon o l’Uomo Ragno, supereroi famosi tanto a New York quanto a Casablanca e Kuwait City.

Fino a poco tempo fa gli eroi dei bambini arabi erano gli stessi di quelli dei loro coetanei italiani, americani e giapponesi. Quando i rapporti tra Oriente e Occidente si sono inaspriti però, c’è chi ha iniziato a capire che gli eroi di importazione non bastavano più: serviva un surrogato di Saladino, un supereroe arabo al 100%. Uno dei primi a capirlo è stato Naif al-Mutawa, imprenditore kuwaitiano, che ha pensato di creare supereroi musulmani che rispondano al paradigma islamico. “Esistono due grandi archetipi ai quali si rifanno gli eroi a fumetti che ci sono sul mercato”, spiega in un’intervista del 2006 al-Mutawa, “uno d’ispirazione giudaico-cristiana e l’altro d’ispirazione orientale. Abbiamo quindi nel primo caso l’uomo forte che combatte il male, come Superman o l’Uomo Ragno, e nel secondo caso il gruppo di soggetti che da soli non sono forti, ma che tutti uniti diventano una forza. Io punto alla creazione dell’archetipo islamico dell’eroe a fumetti.”
Al-Mutawa non è una new entry nel mondo dei fumetti: la sua società, la Teshkell, si è aggiudicata la distribuzione dei supereroi della Marwel e della DC Comics in tutto il mondo arabo. Lavora tutto il giorno a contatto con l’incredibile Hulk, X-Men, Batman e i Looney Tunes, ma, quando dice che questi personaggi non gli bastano, sembra incontentabile. “I ragazzi, quando leggono questo genere di fumetti, si trovano di fronte a un diverso contesto socio – culturale di riferimento”, spiega l’editore del Kuwait, “se vogliono divertirsi sono costretti a farlo con parametri che non gli appartengono.” I suoi figli, come tutti i bimbi della regione, hanno bisogno di altro: un eroe tutto arabo che li faccia sognare. Per creare un parametro ideale di riferimento valido per tutti i giovani arabi, secondo al-Mutawa un solo fumetto non bastava. Per questo ha deciso di crearne ben 99, come le 99 virtù islamiche che, tutte assieme, rappresentano la potenza del divino.
La storia dei 99, il cui primo esemplare è uscito nel 2006, affonda le sue radici nel periodo d’oro dell’Islam in Medio Oriente, esattamente nel 1258 quando le truppe del mongolo Hulegu distrussero la biblioteca di Baghdad. Nella trama di Naif al-Mutawa il bibliotecario riesce a salvare la conoscenza che si era accumulata nella biblioteca radunando 99 pietre preziose che, dopo essere rimaste nascoste in un fiume per centocinquanta anni, si dispersero in tutto il mondo. Non è un caso che proprio nel 2006, pochi anni dopo il secondo incendio della biblioteca di Baghdad compiuto dai marines americani, un professore di Parigi decida di rintracciare le pietre e dunque i supereroi che arrivano da ogni angolo del mondo per ottenere i superpoteri. L’obbiettivo di al-Mutawa era quello di rompere lo stereotipo dell’arabo cattivo. Con la creazione di questi 99 supereroi ha cercato di rappresentare il senso comunitario dell’Islam e i valori positivi sui quali questo si fonda.
Il successo di Naif è arrivato alla velocità della luce. Nel 2008 i suoi 99 sono stati inseriti dalla rivista Forbes tra le venti tendenze più importanti del mondo, in Kuwait gli è stato dedicato un parco a tema e entro la fine del 2009 arriveranno anche nel Regno Unito, dove la Endemol sta per produrre una serie di cartoni animati ispirati a questo fumetto. Ma le novità non sono ancora finite: i 99 sono pronti ad adeguarsi all’era Obama e per salvare il mondo questi giovani supereroi sono addiritura disposti ad allearsi con gli storici nemici americani. Lo scenario non è fantascienza, o almeno non lo è nel mondo dei fumetti dove è stata da poco annunciata un'alleanza che darà inizio a una serie dove Batman, Superman e Wonderwoman saranno a fianco di Noora (la Luce), Bari (il Guaritore) e Sami (colui che ascolta) e degli altri 96 eroi che impersonano gli attributi di Allah. Questo progetto interculturale è presente nella mente di al-Mutawa da tempo, ma ha iniziato a prender forma solo quando il nuovo presidente statunitense Obama ha mostrato di voler dialogare con il mondo arabo. Credibile quindi l'indiscrezione pubblicata dalla stampa inglese, secondo la quale nella scena iniziale di questa serie i personaggi saranno seduti insieme ad ascoltare proprio il discorso pronunciato da Obama al Cairo il 4 giugno scorso.