"Un fronte che si è cercato di dimenticare perché, più di ogni altro, ha mostrato l'assurdità di una guerra voluta dal fascismo, ma combattuta da tutti gli italiani".
Quando sopravvenne l'armistizio dell'8 settembre 1943, oltre il trenta per cento dell'esercito italiano, 650 mila uomini, era nei Balcani, che l'Italia insieme alla Germania aveva occupato a partire dal 1940. Della "guerra a parte" che il nostro esercito combatté in quelle terre il volume presenta la prima storia complessiva: dall'occupazione alla crisi dell'8 settembre, fra rimpatri caotici, cattura da parte dei tedeschi, collaborazionismo, resistenza, come nel caso di Cefalonia, adesione alla lotta partigiana jugoslava, per terminare nel dopoguerra con le complesse questioni del rientro dei prigionieri e della mancata punizione dei crimini di guerra italiani.
Elena Aga-Rossi ha insegnato in diverse università e alla Scuola superiore della Pubblica Amministrazione. Tra i suoi libri: "L'Italia nella sconfitta" (Esi, 1985), "Operation Sunrise" (con B.F. Smith, nuova ed. Mondadori, 2005). Con il Mulino ha pubblicato l'antologia "Gli Stati Uniti e le origini della guerra fredda" (1984), "Una nazione allo sbando" (1993, III ed. 2003), "Togliatti e Stalin" (con V. Zaslavsky, 1997, II ed. 2007; Premio Acqui Storia 1998). Maria Teresa Giusti insegna nell'Università "Gabriele d'Annunzio" a Chieti. Con il Mulino ha pubblicato "I prigionieri italiani in Russia" (2003, II ed. 2009; Premio Cherasco Storia 2005).
Collana "Biblioteca storica", Bologna, Il Mulino, pp. 680, € 33,00.
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