Un governo per Natale...forse, perché anche per la tanto decantata locomotiva tedesca non sono tempi facili; e non certo solo per l’affaire delle intercettazioni americane delle telefonate della cancelliera Angela Merkel, che hanno fatto sorgere un’inusuale tensione fra i due Paesi. A stemperarla ha provveduto il grande vecchio della politica tedesca, Helmut Schmidt, con un articolo sulla "Die Zeit": niente di nuovo sotto il sole del gioco oscuro dei vari servizi segreti; abbiamo conosciuto stagioni ben più dure di questa in materia, e siamo un po’ tutti complici del grande fratello digitale da cui ci lasciamo trasportare docilmente. Pensiamo invece al rinvio oramai cronico dell’inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino, che avrebbe dovuto essere l’emblema della dinamicità di una città finalmente restituita alla sua funzione di capitale della Germania unita; al lievitare dei suoi costi, che fanno sembrare lo sperpero del vescovo di Limburg l’azione di un dilettante allo sbaraglio; oppure alla Filarmonica di Amburgo che attende ancora la sua nuova, avveniristica, sala concerti (iniziata con la posa della prima pietra nell’aprile del 2007, rimasta bloccata per più di un anno e mezzo a causa di un contenzioso fra il progettista e l'impresa di costruzioni, e ripresa solo nel giugno scorso); ma anche ai lavori di riattivazione delle linee dell’alta velocità nel nord del Paese, colpito dalle inondazioni della scorsa primavera, terminati poco più di una decina di giorni fa; per non parlare del debito della maggior parte dei comuni tedeschi, che si affaccia spettrale sui patteggiamenti che dovranno portare alla stesura del contratto di coalizione fra Cdu, Csu e Spd.
Lavori che sono iniziati praticamente in contemporanea con la seduta di insediamento del nuovo Bundestag uscito dalle elezioni dello scorso settembre. Per accorgersi che, se la grande coalizione dovesse andare in porto, ci si troverebbe in una condizione istituzionale che la venerata Costituzione tedesca non si era riuscita proprio a immaginare: quella di una minoranza parlamentare che non dispone dei numeri sufficienti per svolgere la sua azione di controllo nei confronti del governo in carica. Per costituire una commissione di indagine, infatti, è necessario il voto del 25% dei parlamentari; quando i Verdi e la Linke dispongono al massimo di un 20% risicato. Come sarà necessario rivedere il regolamento interno del Bundestag per quanto concerne i tempi di intervento in aula sia dei gruppi politici sia dei singoli parlamentari; altrimenti ai partiti di minoranza non sarebbe possibile articolare alcun discorso politico in sede di dibattito parlamentare. Non avendo superato la soglia del 5%, nessun rappresentante della Fdp siede nel nuovo Bundestag; anche questo un fatto del tutto inedito per la Germania postbellica. Dopo essere stato prosciugato nell’ultimo mandato governativo, senza che i suoi ministri riuscissero in un qualche modo a darsi un profilo proprio, il Partito liberale è ora chiamato a reinventarsi tanto sul piano federale quanto su quello locale dei Land e delle amministrazioni comunali.
Venuto meno il partner politico più connaturale, la misura del successo elettorale di Angela Merkel non favorisce l’approccio alla formazione di un governo con la Spd, che deve far fronte a una ritrosia interna della base rispetto a una grande coalizione; così che la Direzione del partito ha dovuto prendere l’inusuale decisione di sottoporre l'eventuale contratto di coalizione al voto di tutti i suoi iscritti. Se si guarda ai rappresentanti della Spd all'interno dei diversi gruppi di lavoro da cui dovrebbero uscire le indicazioni programmatiche e di contenuto del contratto di coalizione con la Cdu e la Csu, si può notare uno slittamento del baricentro politico del partito verso le realtà locali dei Land. Anche questa influenza regionale sulla configurazione governativa federale segna un passo nuovo nella recente storia politica della Germania. Il futuro istituzionale di un Paese che ancora stenta ad assumere una leadership europea che non sia solo quella anestetica del rigore finanziario, sembra essere dunque un cantiere aperto. Con l'augurio che abbia un destino più felice e una risoluzione più rapida di quello della Filarmonica di Amburgo, la cui inaugurazione è prevista per il 2017 - ma, appunto, di questi tempi le inaugurazioni non sembrano essere il piatto forte della Germania.
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