"È un vademecum prezioso, questo libro. Perché insegna i passi giusti sul campo minato dei 'silenzi' di Pio XII sulla Shoah" (Sandro Magister)
Le polemiche sull'atteggiamento della Chiesa dinanzi allo sterminio degli ebrei non accennano a spegnersi. Perché se è vero che Pio XII si espose facendo da tramite, fra 1939 e 1940, fra gli inglesi e un gruppo di generali tedeschi che tramavano contro Hitler, il silenzio pubblico del papa e della Chiesa di fronte alla Shoah appare alla coscienza odierna ingiustificabile. Renato Moro ricostruisce le ragioni di quell'atteggiamento: le radici dell'antisemitismo cristiano; la visione di neutralità assoluta della Chiesa preconciliare nei confronti della guerra; una mentalità diplomatica che preferisce i passi discreti alla denuncia pubblica. Segue poi la storia successiva delle tormentate ricostruzioni della verità, fra la richiesta di perdono di papa Woytila e l'ipotesi di beatificazione di Pio XII.
Renato Moro insegna Storia contemporanea nella Terza Università di Roma. Con il Mulino ha pubblicato "La formazione della classe dirigente cattolica (1929-1937)" (1979).
Collana "Storica paperbacks", Bologna, il Mulino, pp. 216, euro 12.
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