La diversità etnoculturale non è una novità, perché è da sempre parte integrante della storia dell'umanità. Nuova è tuttavia l'attenzione che lo stato deve necessariamente usare nei confronti delle diversità che caratterizzano la popolazione. In un mondo globalizzato come il nostro, diviene infatti pressante il bisogno di rivalutare il legame fra libertà individuale e cultura d'appartenenza. Ma come prendere in considerazione le differenze senza produrre diseguaglianze? {C}Nel rispondere a tale interrogativo, l'autore traccia un profilo del modello multiculturalista illustrandone il senso e la portata, valutandone virtù e limiti, oltre a mettere in rilievo i rischi che esso comporta.
Patrick Savidan insegna all'Università di Poitiers, è presidente dell'Osservatorio sulle diseguaglianze e direttore della rivista di filosofia "Raison publique". Ha diretto il "Dictionnaire des sciences humaines" (2006).
Collana "Universale Paperbacks il Mulino", Bologna, il Mulino, pp. 128, euro 11.
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