«Se il Pil di un determinato paese cresce, ma non diminuisce il numero di persone deprivate dei diritti all’istruzione, alla salute e ad altre opportunità di realizzazione individuale, possiamo dire che quel paese progredisce?»
Da tempo Martha Nussbaum è impegnata a proporre, non solo nelle sedi accademiche ma anche al mondo della politica, dell’economia e della finanza, un nuovo paradigma in grado di misurare la ricchezza di uno stato sulla base dei bisogni soddisfatti e delle opportunità realmente offerte ai cittadini. Istituzioni internazionali come la Banca Mondiale, il Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, e recentemente anche la Commissione Sarkozy e il premier britannico Cameron, hanno finalmente accettato di porre le «capacità» – le condizioni cioè di poter sviluppare le proprie potenzialità e abilità in una società che consenta effettivamente di usarle – come criterio di valutazione del benessere. Una conquista della filosofia, un nuovo concetto di dignità e sviluppo umano.
Martha C. Nussbaum insegna Law and Ethics nell’Università di Chicago. Con il Mulino ha pubblicato: «Diventare persone» (2001), «Giustizia sociale e dignità umana» (2002), «Le nuove frontiere della giustizia» (2007), «Giustizia e aiuto materiale» (2008), «L’intelligenza delle emozioni» (2009), «Lo scontro dentro le civiltà», «Libertà di coscienza e religione», usciti nel 2009, «La fragilità del bene» (2011) e «Non per profitto» (2011).
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