Leggere o rileggere gli scritti di Leopoldo Elia significa rileggere sub specie Constitutionis la storia politica dell'Italia repubblicana, rivisitare più ampiamente la storia del costituzionalismo, confrontandosi con i suoi nodi essenziali, ideologici e pratici, e riproporsi ricorrenti domande su oggetto e metodi della scienza costituzionalistica. {C}Come sottolinea Valerio Onida nel presentare questa raccolta, teoria e prassi, diritto e politica, sistematica e giurisprudenza, storia delle idee e storia dei fatti, nella vita e nell'azione di Leopoldo Elia si intrecciano e si alimentano a vicenda. Quello che si delinea è un percorso ricchissimo, nel quale le sue diverse esperienze, di giudice costituzionale, di costituzionalista, di intellettuale, di studioso e uomo politico, vanno a comporre una straordinaria testimonianza di impegno etico e civile.
Leopoldo Elia (1925-2008) è stato funzionario dell'ufficio Studi legislativi del Senato (1950-1962) e professore di Diritto costituzionale (1962-1997) nelle Università di Ferrara, Torino e Roma "La Sapienza". Eletto dal Parlamento giudice costituzionale (1976), ha ricoperto la carica di Presidente della Corte costituzionale dal 1981 al 1985. Senatore (e Presidente della Commissione affari costituzionali) dal 1987 al 1992, deputato dal 1994 al 1996, e ancora senatore (e Presidente del gruppo senatoriale del PPI) dal 1996 al 2001, nel governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi (1993-1994) è stato Ministro per le riforme elettorali ed istituzionali. Tra i suoi libri pubblicati per il Mulino: "A colloquio con Lazzati e Dossetti" (con P. Scoppola, 2003) e "La Costituzione aggredita" (2005).
Collana Collezione di testi e studi, Bologna, il Mulino, pp. 496, euro 40.
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