«Si stima che 15 milioni di persone furono evacuate nella più imponente migrazione forzata della storia del Novecento. Il bilancio dei morti, a tutt’oggi controverso, oscilla fra i duecentomila e i due milioni. Famiglie vennero divise e circa centomila donne stuprate da una parte e dall’altra della frontiera. A oltre sessant’anni di distanza, le conseguenze del 1947 continuano a incidere in India come in Pakistan» 

Nell’agosto del 1947, insieme alla proclamazione dell’indipendenza dell’India, vennero creati due stati differenti, distinti su base religiosa: l’India e il musulmano Pakistan. La «Partition» generò un’imponente migrazione: sikh e indù lasciarono le regioni attribuite al Pakistan e i musulmani emigrarono da quelle indiane. Fu un evento gigantesco e tragico che coinvolse 15 milioni di persone e generò massacri e violenze. E fu l’origine di una tensione fra i due stati che nel 1971 ha visto la sanguinosissima guerra da cui è nato il Bangladesh. Il libro ricostruisce questo trauma originario, che si trascina ancor oggi. Le sue conseguenze politiche hanno segnato la vita delle persone e delle comunità ma anche la letteratura, come attestano i tanti romanzi angloindiani che vi ruotano attorno.

Ian Talbot Insegna Storia nell’Università di Southampton ed è autore di diversi volumi di ricerca e di divulgazione sul Pakistan e l’India. Gurharpal Singh insegna Relazioni inter-religiose nel Dipartimento di Teologia e religione dell’Università di Birmingham ed è autore di studi sul conflitto etnico e religioso in India.

 

La spartizione. 1947: alle origini di India e Pakistan, Collana "Biblioteca storica", Il Mulino, 2012, pp. 264.