Tratto distintivo della vecchia partitocrazia, le nomine dei partiti sono sopravvissute al crollo della Prima Repubblica. Mentre la cronaca riporta sempre nuove vicende che suscitano l’ostilità dell’opinione pubblica, è finora mancata un’indagine accurata sul potere di nomina nell’epoca del bipolarismo. Un vuoto colmato da questo volume, che presenta un’ampia analisi delle nomine nei ministeri, nelle agenzie e nelle autorità indipendenti, negli enti pubblici, nelle società partecipate. In prospettiva comparata la ricerca conferma che il livello di politicizzazione delle nostre amministrazioni pubbliche rimane tra i più alti in Europa. L’Italia si distingue anche per l’estrema personalizzazione della nuova lottizzazione, che ha contribuito a bloccare la transizione verso una moderna democrazia dell’alternanza.
Fabrizio Di Mascio ha conseguito il dottorato in Scienza politica nell’Università di Firenze e attualmente insegna Scienza dell’amministrazione nell’Università di Viterbo.
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