«A quelli come me questo libro serve a provare nostalgia. Quel sottile dolore e quel sottile piacere. Quel sentimento che si prova scorrendo gli appunti sparsi, le molte e molte pagine scritte da Edmondo Berselli. Nostalgia. E rimpianto: di fronte a quel che capita, ogni giorno, in questa post-Italia, mi scopro e mi sorprendo a interrogarmi. Che cosa avrebbe scritto Eddy?» (Ilvo Diamanti).Il libro propone per la prima volta al largo pubblico quindici articoli pubblicati sulla rivista “il Mulino”, scelti tra quelli che Berselli ha firmato dal 1989 al 2009.

«Molti sembrano scritti ieri, anzi oggi. Un libro da tenere a portata di mano per osservare questa “Italia imprecisa” e ciò che siamo diventati attraverso il suo sguardo lucido, ironico, disincantato. Una traccia “per guardare dentro ma, al tempo stesso, al di là e al di sotto degli eventi, dei personaggi, dei luoghi», come scrive Diamanti nella sua Introduzione.

Quindici articoli che in fondo raccontano la storia di questo Paese da Tangentopoli al crepuscolo del berlusconismo, senza sconti per nessuno ma anche senza rassegnazione.

Perché, come si legge nella premessa di Bruno Simili, «ci pare di poter dire che in lui restasse l'idea di un Paese in grado di uscire dall'impasse, di non smarrirsi nella nebbia, grazie a un cambiamento non soltanto nella politica e nella cultura: ma, semplicemente e nonostante tutto, grazie a un radicale cambiamento di clima».

 

Collana "Saggi", Bologna, Il Mulino, a cura di B. Simili, 2011, pp. 232, € 15,00