«Ma cos’è questa crisi?» chiedeva un celebre ritornello della prima metà del Novecento. Ripercorrendo sessant’anni di storia italiana, il libro misura la crisi come condizione naturale della cultura del nostro paese. È una contraddizione solo apparente che il malessere deflagri proprio nell’epoca del boom, nel vivo dei favolosi anni Sessanta. E da allora assume forme via via diverse, prolungando la propria ombra fino alla stagione presente. Tra letteratura e cinema del malessere, gli antieroi passati in rassegna hanno i volti e i nomi dei personaggi di Risi, Calvino, Bianciardi e Volponi, per incarnare poi in tempi più recenti i tratti parodistici del cinema dei Vanzina, quelli melanconici dei libri di Tondelli o, infine, quelli ossessivi della «Gomorra» di Saviano.
Dario Tomasello insegna Letteratura italiana contemporanea nell’Università di Messina. Tra i suoi libri ricordiamo, per l’editore Le Lettere, «Bisogno furioso di liberare le parole» (con F. Polacci, 2010) e «Antonio Delfini. Tra seduzione e sberleffo» (2012); ha pubblicato inoltre «L’isola o–scena. Un’idea di Sicilia nella poesia contemporanea» (Olschki, 2012)
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