Questo articolo fa parte dello speciale Le librerie indipendenti in Italia
L’accoglienza in libreria CaLib risuona delle pagine dei libri e del profumo del caffè: tra scaffali pieni di volumi, tavoli per la lettura, un angolo relax e un bar allestito di tutto punto.
Nata dalla passione di una lettrice incuriosita dalle grandi librerie del Nord Europa, CaLib è al contempo un luogo legato al territorio e uno spazio di apertura e di confronto con modelli «altri» di approccio alla conoscenza.
Marisa, la titolare della libreria, ci spiega in dettaglio la genesi del progetto: «A livello temporale, tutto parte nel 2011, anno in cui frequentavo un corso a Roma per l’apertura di librerie indipendenti per bambini. Nello stesso anno, dopo aver avuto contatti anche con librerie indipendenti del Nord Europa, decido di associare all’idea della libreria quella del caffè», racconta Marisa, che ha alle spalle studi in ambito pedagogico ed esperienza lavorativa in una tipografia. Il progetto della libreria si concretizza un anno dopo, nell’ottobre del 2012.
La scommessa di un lavoro in proprio e la volontà di autonomia dalle scelte del franchising muovono la giovane imprenditrice nella decisione di intraprendere l’avventura nel settore.
«L’idea nasce da un’esigenza concreta e legata alla comunità locale: attraverso il bar, il caffè, offrire servizi diversi al paese, un luogo di studio e di incontro, gruppi di lettura, corsi di teatro e di laboratori per bambini, incontri di yoga», prosegue Marisa.
La libreria è aggrappata a una strada ripida che raccorda Cisternino con i paesi limitrofi ed è in quella strada di incrocio e di uscita che trova la più grande corrispondenza con l'idea di "fuga" dal piccolo borgo attraverso la lettura
CaLib, dunque, si propone come uno spazio di studio e di lavoro, ma anche come un punto di ritrovo per i giovani del paese. La libreria non è nel pieno centro storico, ma è aggrappata a una strada ripida che raccorda Cisternino con i paesi limitrofi. Ed è in quella strada di incrocio e di uscita, forse, che trova la più grande corrispondenza con la visione di apertura, di «fuga» dal piccolo borgo attraverso la ricerca, la lettura, l’incontro con realtà diverse.
Chiediamo a Marisa tre parole chiave per descrivere il suo progetto di libreria indipendente: iniziativa che racchiude in due parole e tante aspettative per il futuro.
«L’acronimo CaLib contiene le parole “caffè” e “libreria”, i miei due piaceri della vita: il caffè e la lettura». CaLib si propone come un punto di riferimento e una risorsa anche per chi non può permettersi l’acquisto di un libro nuovo, con l’obiettivo più ampio di far avvicinare alla lettura, anche attraverso collaborazioni con la biblioteca comunale, con le scuole del paese, con le associazioni del territorio. La lettura rende liberi e autonomi: dove c'è una libreria le persone sono più aperte; il caffè poi rende tutto più confortevole».
La libreria, dunque, come risorsa culturale in senso ampio. Ma come si «fa» libreria in aree periferiche?
«Si crede nel progetto e si rischia», dice Marisa. Si fa pubblicità, si investe in attività nelle scuole, si partecipa a iniziative proposte dall’amministrazione comunale, si collabora con le associazioni del territorio, si lavora su iniziative nazionali legate al libro e alla lettura. È vero, non è facile scegliere di stare in un piccolo centro, in periferia. Ma lo si fa credendo che comunque possa essere utile al paese. Si inizia con i primi lettori a cui si dedica del tempo, li si fa sentire a proprio agio. Poi c’è il passaparola».
«Per la comunità – continua – è importante percepire il senso di casa, quella sensazione di accoglienza che fa apprezzare la libreria e fa tornare le persone».
Dal suo racconto percepiamo che Marisa ha cercato di interpretare e di intercettare i bisogni della comunità. Ma la comunità, le chiediamo, come ha risposto alla sua iniziativa?
«In una grande città o in una realtà universitaria non c'è nemmeno bisogno di spiegare questa idea. Nel nostro piccolo borgo sì. Per questo si avvicinano spesso persone semplicemente incuriosite dall'idea. E per me è importante rispettare i tempi di chi decide di acquistare ogni singolo libro».
L’ambizione di essere un collante per la comunità, luogo di incontro di menti, idee, persone, area di svago e di relax, si concretizza in anni lontani dal distanziamento sociale, dalle mascherine e dalle restrizioni numeriche. «Avevo tantissimi progetti per il 2020 – conferma Marisa – ma è arrivata la pandemia e ha reso tutto molto più complicato».
Eppure Marisa non demorde e colloca nel calendario delle aperture due giorni settimanali con apertura in orario continuato, a cui si affianca la possibilità di scegliere un menu per pranzo.
L’ambizione di essere un collante per la comunità, luogo di incontro di menti, idee, persone, area di svago e di relax, si concretizza in anni lontani dal distanziamento sociale, dalle mascherine e dalle restrizioni numeriche
La libreria, dicevamo, parla al piccolo borgo, ai turisti e ai lavoratori pendolari, ma anche a un pubblico più ampio attraverso i social network – Facebook e Instagram – e l’adesione al sito GoodBook: un portale online che permette di scegliere e prenotare un titolo, selezionare la libreria indipendente in cui ritirarlo ed effettuare il pagamento. Per raggiungere i lettori di tutta Italia, inoltre, anche CaLib si serve del servizio «libri da asporto», con consegne sul territorio nazionale a prezzi agevolati.
A 9 anni dalla sua apertura, chiediamo a Marisa un augurio per la sua CaLib. Risponde: «Quello di poter tornare a una nuova normalità, proponendo attività legate al libro, alla lettura, alla cultura generale, anche con la partecipazione di esperti di vari settori». La speranza è quella di riattivare e potenziare la sua funzione di aggregatore, di «incubatore» di idee, di luogo confortevole per il lavoro e per la sosta.
Stiamo per salutarci e mentre ci dirigiamo verso l’uscita Marisa aggiunge guardandosi attorno: «Una libreria indipendente ti chiede di scegliere ogni singolo pezzo». E questa scelta, selezione, si osserva nei dettagli più piccoli: dal segnalibro vicino alla cassa all’esposizione delle ultime novità editoriali. Lo sguardo di Marisa, intanto, si sposta ai lettori nella sala centrale, per accertarsi di recepire rapidamente ogni richiesta di aiuto o di informazioni.
Usciamo da questa libreria indipendente, che appare un micro-mondo regolato da tempi e gesti singolari: il silenzio dell’occhio che legge, il frugare delle mani tra gli scaffali, il profumo del caffè che fa sentire a casa.
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