Alla vita sociale si addice il motto del vescovo Berkeley: essere è essere percepiti o percepire. Il modo in cui appariamo pubblicamente, la nostra figura, fatta di immagini, suoni, odori, sensazioni tattili e persino sapori, viene colta dai sensi degli altri e valutata dal loro gusto, contribuendo a plasmare la nostra identità e la forma del mondo in cui abitiamo. Questo libro ci invita a guardare la società come un oggetto estetico, riscoprendo il valore delle apparenze sensibili contro il pregiudizio dualistico che ha attraversato la tradizione occidentale. Muovendo dalla filosofia e incrociando la sociologia, la storia delle arti e la letteratura, esplora il regno dello spettacolo quotidiano, in cui dominano l’esposizione, la pubblicità, la seduzione, e da cui si irradia l’illusione del prestigio.

Barbara Carnevali è ricercatrice invitata all’Institut d’Études Avancées di Parigi. Con il Mulino ha pubblicato anche «Romanticismo e riconoscimento. Figure della coscienza in Rousseau» (2004), tradotto in francese.

 

Le apparenze sociali. Una filosofia del prestigio, Collana "Saggi", Il Mulino, 2012, pp. 232.