presentazione
Sessant’anni dopo Piovene si può dire qualcosa del nostro Paese ricorrendo alla formula del «viaggio in Italia». Questo numero monografico è un racconto composto lungo la Penisola grazie a una straordinaria rete di collaboratori che, il nostro Paese, lo studiano e lo analizzano per mestiere ogni giorno. Via via che arrivavano le corrispondenze dalle varie città, dalle regioni, dai territori maturava l’impressione che questo viaggio aggiungesse diversi elementi alla comprensione di un’Italia che, paradossalmente, viene descritta con regolarità da grafici e tabelle, con abbondanza di cifre e percentuali, ma che in realtà non conosciamo se non in piccola parte. Siamo sommersi di dati e conosciamo così poco quel che succede nel nostro Paese, specie nel nuovo secolo e con la grande crisi. Un paradosso che si può cogliere nella ripetitività dei commenti a molte analisi macro – dopo un rapporto annuale sull’economia, dopo un’indagine demografica, dopo l’ennesima rappresentazione statistica – e che ci conducono il più delle volte alla stessa conclusione: siamo un Paese alla deriva, destinato inesorabilmente a declinare, nonostante sacche più o meno piccole di eccellenza sparse qua e là. Ma è davvero così?
Dopo il saggio di apertura scritto da Pietro Rossi – sulla perdita di centralità della vecchia Europa in un mondo sempre più complesso – la sezione monografica è dedicata al Movimento 5 Stelle.
La domanda che dà il titolo alla sezione monografica, «di chi è il mio corpo?», non può avere una risposta unica. La strumentalizzazione di molti casi di cronaca obbliga a una riflessione il più possibile aperta, che ci aiuti a comprendere le ragioni di chi è su posizioni diverse, a volte diametralmente opposte alle nostre.
Come sta cambiando la dimensione urbana e quali sono i caratteri delle città che riassumono fenomeni di tipo sociale, politico ed economico diffusi nel mondo contemporaneo?
La possibilità di essere perennemente connessi e di accedere a una grande massa di informazioni essendone noi stessi parte attiva appare oggi scontata. Le conseguenze sono di tipo diverso: spesso siamo agevolati nei nostri compiti, ma non senza pagarne un prezzo.
Dagli esiti della politica tedesca dipenderà molto del destino dell’Europa: un quarto mandato di Angela Merkel come cancelliera potrebbe rappresentare un argine contro la marea montante dei populismi e dei nazionalismi europei.