editoriale
La domanda che dà il titolo alla sezione monografica, «di chi è il mio corpo?», non può avere una risposta unica. La strumentalizzazione di molti casi di cronaca obbliga a una riflessione il più possibile aperta, che ci aiuti a comprendere le ragioni di chi è su posizioni diverse, a volte diametralmente opposte alle nostre. Manca una elaborazione di fondo su molti di questi temi che vada al di là dei singoli casi, per quanto emblematici questi possano rivelarsi. Ci auguriamo che dalla lettura di questi contributi possano sorgere stimoli alla riflessione e qualche idea per un confronto pubblico più maturo e informato. Il fascicolo tocca anche molte altre questioni centrali in una fase storica che sembra voler rimettere in discussione gli assetti più consolidati. Tra queste: il dibattito sulla cosiddetta «anglosfera»; i rapporti internazionali nell’era dei malware e dei big data; le recenti elezioni amministrative; il sistema pensionistico italiano a sei anni dalla riforma Fornero; la vicenda dell’Ilva. Da segnalare poi il «profilo» dedicato a Susan Sontag e il «confronto» sull’importanza di padroneggiare la lingua italiana nello scrivere.
Sessant’anni dopo Piovene si può dire qualcosa del nostro Paese ricorrendo alla formula del «viaggio in Italia». Questo numero monografico è un racconto composto lungo la Penisola grazie a una straordinaria rete di collaboratori che, il nostro Paese, lo studiano e lo analizzano per mestiere ogni giorno.
Dopo il saggio di apertura scritto da Pietro Rossi – sulla perdita di centralità della vecchia Europa in un mondo sempre più complesso – la sezione monografica è dedicata al Movimento 5 Stelle.
Come sta cambiando la dimensione urbana e quali sono i caratteri delle città che riassumono fenomeni di tipo sociale, politico ed economico diffusi nel mondo contemporaneo?
La possibilità di essere perennemente connessi e di accedere a una grande massa di informazioni essendone noi stessi parte attiva appare oggi scontata. Le conseguenze sono di tipo diverso: spesso siamo agevolati nei nostri compiti, ma non senza pagarne un prezzo.
Dagli esiti della politica tedesca dipenderà molto del destino dell’Europa: un quarto mandato di Angela Merkel come cancelliera potrebbe rappresentare un argine contro la marea montante dei populismi e dei nazionalismi europei.