editoriale
L’urgenza di rimettere mano all’intero progetto europeo, ridisegnandone l’architettura e ponendo all’angolo gli egoismi che caratterizzano leadership politiche nazionali insufficienti, continua a segnare il nostro presente. Anche per questo il saggio di Wolfgang Streeck che apre il fascicolo è importante. La Germania ha molte responsabilità per ciò che non funziona in questa Europa malandata, ma non tutte. E la sua egemonia non è stata né voluta né tantomeno cercata.
Oltre all'Europa, in questo numero c’è molto «caso italiano». Si torna a parlare di Italicum (Pasquino, Fasano e Natale), si affronta l’evolversi del quadro politico: non c’è un centrodestra presentabile, anche se servirebbe eccome, come spiega Orsina, e c’è un centrosinistra che non ha più alibi per non fare, anche a livello locale, scelte di governo difficili, come illustra Loiero.
Sei articoli (tra cui quello di Paola Bonora, scaricabile gratuitamente) sono poi raccolti in un blocco monografico dedicato al nostro territorio e alle sue condizioni, in cui, accanto a evidenziare lo sfruttamento e la colpevole cattiva gestione politico-amministrativa lungo i decenni, alcune indicazioni fanno sperare in un’inversione di rotta. Crescita economica e attenzione per l’ambiente non sono inversamente proporzionali; il consumo di suolo e il dissesto idrogeologico non sono irreversibili; il degrado e l’abbandono possono e devono essere contrastati. Ma come sempre serve buona politica.
Due anni dopo il drammatico naufragio al largo delle coste italiane che causò la morte di quasi 400 persone quella che viene comunemente descritta come «emergenza migranti» continua a segnare la quotidianità del nostro mondo.
Il numero si occupa di molti temi che anche nei prossimi mesi resteranno al centro dell’agenda politica. Di quella europea, innanzitutto, che per essere messa a punto richiederebbe uno sguardo ampio come quello di Michael Freeden.
La politica, i risultati della cattiva politica, le sue inefficienze e il bisogno di buona politica percorrono trasversalmente questo numero. Inclusa la sezione monografica dedicata agli effetti della crisi economica in Italia.
Siamo minacciati dall’islam? Siamo sotto attacco e, dunque, ci troviamo nel mezzo di una guerra? Come vedrete leggendo gli articoli che compongono la sezione monografica, a cominciare da quello di Angelo Panebianco qui scaricabile gratuitamente, non tutti la pensano allo stesso modo. E non tutti rispondono in maniera esplicita alla domanda.
Pur non potendo seguire da presso l’attualità, c’è però qualcosa che una rivista bimestrale deve continuare a fare: riflettere sulle grandi questioni di politica ed economia, interne e internazionali.