n° 2

La crisi politica che blocca l’Italia richiede analisi di lungo periodo, più che pezzi di colore. Per quanto la politica italiana ci abbia abituato, in particolare nell’ultimo quarto di secolo, a non poco colore. Per questo, tenendo fede alla propria tradizione, questo numero del Mulino è caratterizzato da molta analisi politica. Sin dalla sua apertura, affidata a Carlo Trigilia, che con uno sguardo sul presente che tiene conto di quanto è avvenuto nelle ultime due legislature, pone le basi per la comprensione del deficit di rappresentanza all’origine dell’attuale, profonda crisi di consensi da parte del Partito democratico. Al pezzo di Trigilia si accompagnano quelli di Mastropaolo, Pombeni, Ramella, Passarelli e Tuorto, nel tentativo di decifrare lo stallo che, complice la legge elettorale varata in coda alla legislatura, segna il nostro sistema politico. Il numero è poi caratterizzato da un blocco di interventi a cinquant’anni dal Sessantotto e da uno dedicato ai problemi legati alla messa in sicurezza del territorio, a partire dal Rapporto Casa Italia, con molti contributi sui diversi aspetti di un problema che richiede, ancora una volta, politiche pubbliche lungimiranti e trasversali.

Indice del fascicolo 2/18

Editoriale

Le elezioni del 4 marzo e la crisi di rappresentanza del Partito democratico

Carlo Trigilia

Sessantotto

La stagione della semina non è quella del raccolto

Sidney Tarrow

Dal Sessantotto all'omicidio Moro

Guido Formigoni

Gli effetti culturali del Sessantotto

Loredana Sciolla

Prima di «Revolution». I Beatles e il lungo Sessantotto

Ferdinando Fasce

il caso italiano

Un Paese senza baricentro

Alfio Mastropaolo

Legislature difficili

Paolo Pombeni

L'atrofia del «cuore rosso» d'Italia

Francesco Ramella

La Lega dopo il voto del 4 marzo

Gianluca Passarelli, Dario Tuorto

La spirale del rumore. Il discredito della politica e la sfiducia nei media

Carlo Sorrentino

Ripensare il servizio pubblico radiotelevisivo

Giuseppe Richeri

L'azione di governo

Le politiche del lavoro e del Welfare

Giuliano Cazzola

Casa Italia

Un progetto per mettere in sicurezza il Paese

Giovanni Azzone

Italia e rischio sismico: la sfida della gestione ordinaria

Marco Cammelli

Politiche pubbliche efficaci per la messa in sicurezza

Bruno Dente

Rischi naturali e patrimonio abitativo: il profilo economico

Alessandro Petretto

La protezione del patrimonio culturale

Girolamo Sciullo

La tutela del patrimonio artistico in un territorio fragile

Bruno Zanardi

La cura del territorio oltre l'emergenza

Edoardo Zanchini

cinque domande a

Cinque domande a Nadia Urbinati su democrazia e popolo

Mario Ricciardi, Bruno Simili, Nadia Urbinati

profilo

Manlio Rossi-Doria

Enrico Pugliese

idee

Karl Marx e il futuro della società

Jonathan Wolff

macinalibro

Marx duecento anni dopo

Maurizio Ricciardi

intervista

Intervista a Alice Kessler-Harris

Alice Kessler-Harris, Maurizio Vaudagna

l'anno scorso a Marienbad

Sul costume politico dell'Italia di Moro

Marco Follini

taccuino


Gli altri fascicoli dello stesso anno

Viaggio tra gli italiani all'estero. Racconto di un paese altrove
n° 6

Viaggio tra gli italiani all'estero. Racconto di un paese altrove

Non è solo la tanto citata «fuga dei cervelli» che viene analizzata in questo volume. Ma più in generale il fenomeno di una nuova emigrazione (spesso non caratterizzata da lavori altamente qualificati). In particolare, si parla di coloro che, in ragione della loro età, dovrebbero costituire l’architrave del Paese in cui sono nati. Quanti sono? Da dove vengono e dove vanno? Che cosa li ha spinti a lasciare l’Italia? Come vedono la loro esperienza di vita? Suddivisi per area geografica – dai principali Paesi che oggi accolgono l’emigrazione italiana in Europa alle aree meno scontate dell’Est europeo, al continente americano, all’Oceania, all’Africa, al Giappone – quaranta italiani che hanno scelto di vivere all’estero si raccontano in altrettante storie autobiografiche. Qualcuno torna. Ma per quasi tutti la vita prende una strada che li allontana progressivamente. È anche questo il segno di un declino che, per essere arrestato, richiede all’Italia una visione che possa ridare la fiducia nel futuro che in tanti hanno scelto di cercare altrove. I racconti autobiografici sono preceduti da alcuni saggi di inquadramento sulle caratteristiche qualitative e quantitative dell’emigrazione italiana contemporanea e sono accompagnati da tre contributi dedicati rispettivamente alle forme di rappresentazione dell’emigrazione durante la grande epopea migratoria del secolo scorso, all’autonarrazione all’epoca dei social network, alla rappresentazione cinematografica.

n° 5

Esiste - come si chiede Massimo Livi Bacci - una “questione demografica” nel nostro Paese? Una situazione di fatto, di natura strutturale, che rappresenta un ostacolo al buon funzionamento della società?

n° 4

Com'è cambiato il lavoro in Italia? Quali sono i caratteri distintivi delle nuove occupazioni, dei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro?

n° 3

La spaccatura dell’Europa era evidente da molto tempo. Ma se sinora sembrava possibile una qualche forma di ricomposizione, almeno all’interno del cosiddetto fronte anti-sovranista, i cambi di governo che hanno alterato gli equilibri politici continentali, a cominciare da quello italiano, modificano profondamente lo scenario.

n° 1

Il 2018 apre un nuovo triennio del «Mulino». Con un nuovo direttore, un comitato di direzione rinnovato, una nuova redazione. E una nuova copertina, disegnata e colorata quanto basta per mettere in evidenza il filo conduttore del fascicolo.

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