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n° 5

A breve verrà eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti, il Paese tuttora egemone. Gli elettori sceglieranno, anche per noi, tra un abile e spudorato demagogo e una rappresentate dell’élite politica tradizionale, con non poche cicatrici sulla sua dura scorza. In questo numero parliamo di Stati Uniti con un bilancio della presidenza Obama, che già in molti rimpiangono. Tiziano Bonazzi descrive la frattura politica che attraversa il Paese, frutto della marginalizzazione della middle class provocata dallo stesso successo della globalizzazione; Moreno Bertoldi presenta una accurata valutazione delle politiche economiche di Obama; Mario Del Pero discute la politica estera, un ambito cruciale e di dubbio successo per una potenza egemone. Le analisi di Raffaella Baritono, sull’interpretazione di Michelle Obama del ruolo crescente della first ladyship, di Stefano Luconi sull’immigrazione, di Federico Toth sulla riforma sanitaria, di Elisabetta Vezzosi sulla permanenza del tema antico e divisivo della razza, di Arnaldo Testi sui gun rights danno un’idea viva di un grande Paese, così diverso, vitale e contraddittorio, ma anche così simile nei suoi problemi di fondo alla vecchia Europa.

Indice del fascicolo 5/16

editoriale

L'evoluzione del «soft power», da Hollywood al Ttip

David W. Ellwood

Obama: un bilancio

Il presidente di un'America divisa

Tiziano Bonazzi

Prove di politica estera

Mario Del Pero

Se la società post-razziale non esiste

Elisabetta Vezzosi

«Todos americanos?». Incertezze e fallimenti sull'immigrazione

Stefano Luconi

Otto anni di politica economica

Moreno Bertoldi

Un movimento conservatore di successo: il trionfo dei «gun rights»

Arnaldo Testi

«Obamacare» tra obiettivi e risultati

Federico Toth

L'altra Obama: Michelle e la first «ladyship»

Raffaella Baritono

una finestra sugli Usa

Oltre Philip Roth: la letteratura americana al tempo di Obama

Franco Minganti

intervista

Intervista a Matteo Zuppi

Giovanni Turbanti, Matteo Zuppi

in Europa

L'illusione della sovranità

Stefano Feltri

L'Europa delle domande sbagliate

Francesco Palermo

Il risveglio dopo Brexit

Roberto Bertinetti

La lezione del 23 giugno. Perché è giusto che i giovani contino di più

Alessandro Rosina

la finestra sul mondo

L'india in transizione

Claudio Landi

macinalibro

Joseph S. jr. Nye, Fine del secolo americano?

Mattia Diletti

profilo

C.A.R. Crosland

Mario Ricciardi

estemporanea

I consigli di Samuel Titmarsh. Ovvero, come farsi una cultura finanziaria leggendo romanzi

Giandomenico Scarpelli

idee

L'economia è una vera scienza?

Michele Salvati

l'anno scorso a Marienbad

Michele Sindona, una storia di banche e malaffare

Antonella Bilotto, Andrea Zaghi

taccuino


Gli altri fascicoli dello stesso anno

n° 6

La democrazia, per sua natura, è sempre in crisi, perché anche nei suoi momenti migliori non riesce mai a soddisfare le domande di uguaglianza e di buon governo che le si rivolgono.

n° 4

Questo fascicolo è dedicato in buona parte alla riforma costituzionale, il cui referendum confermativo sarà l’evento politico cardine dell’autunno. La sezione monografica riporta, oltre alle prefazioni del direttore della rivista e di quello dell’Associazione – di avviso in buona parte diverso – due interventi a favore e due contro.

n° 3

Dopo l’articolo di apertura di Roberto Escobar, che offre una bella e ampia riflessione da filosofo della politica sulla questione migratoria, questo numero ospita un blocco monografico dal titolo «Giovani con riserva» sulla condizione giovanile nel nostro Paese e sui divari tra generazioni nei diversi aspetti: il lavoro, dopo la riforma caratterizzata dal jobs act;

n° 2

Le prossime elezioni amministrative toccheranno oltre 1.300 comuni, tra i quali Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli. In questo numero al voto viene dato largo spazio, soprattutto in considerazione del fatto che proprio all’elezione del sindaco è demandata la grande responsabilità di tenere in piedi un rapporto se non virtuoso almeno non conflittuale e un poco costruttivo tra i cittadini e la politica.

n° 1

Questo numero è largamente dedicato al Mezzogiorno italiano e ai diversi aspetti di una arretratezza che non sembra conoscere crisi. A cominciare dai dati economici e dagli effetti delle politiche pubbliche, vengono trattati i temi più rilevanti per ridiscutere l’altra metà del Paese, quella che troppo spesso viene data per persa.

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