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Dal 1951 una rivista per capire il presente. Con i piedi a Bologna e la testa nel mondo.

Pier Luigi Contessi

Direttore dal 1951 al 1958

Pier Luigi Contessi (1926-1980) è il primo direttore della rivista, dall’aprile del 1951 al dicembre 1958 (fascicoli 1-86). Considerato il più vocato al lavoro giornalistico, fa infatti parte del gruppo originario di amici legati da un’amicizia profonda sin dagli anni del liceo. Anni in cui i nomi erano sostituiti dai nomignoli (Pilù, nel suo caso) e in cui il lavoro si sovrappone in pieno al divertimento, seppure di grande impegno. Sotto la sua direzione “il Mulino”, dopo i primi cinque numeri formato giornale a cadenza quindicinale, assume il formato più tradizionale di rivista, con cadenza mensile, iniziando poco alla volta a definire il proprio carattere di intervento nel dibattito pubblico. In questa prima fase, a soli tre anni dall’uscita del primo numero, comincia le sue pubblicazioni la casa editrice che dalla rivista prende il nome.


Nicola Matteucci

Direttore dal 1959 al 1960, dal 1970 al 1973 e dal 1984 al 1990

Nicola Matteucci (1926-2006) è il secondo tra i fondatori a dirigere formalmente la rivista, a cominciare dagli anni in cui il lavoro è più che mai di tutto il gruppo. Studioso di primissimo piano, filosofo della politica e storico delle dottrine politiche, guida “il Mulino” in due fasi molto diverse. Alle origini, come detto – dal gennaio 1959 al dicembre 1960 (fascicoli 87-98) – e dopo la direzione Pasquino – dal gennaio 1984 al dicembre 1990 (fascicoli 291-332). Nel corso degli anni Ottanta la sua rivista assume un carattere di maggiore approfondimento, con saggi anche lunghi, spesso teorici. Ancora oggi “il Mulino di Matteucci” è sinonimo di studio e grande serietà. Alcuni suoi articoli restano imprescindibili per comprendere l’evoluzione del sistema politico italiano e dei suoi caratteri. A lungo, sino ai primi anni Duemila, la sua presenza nei locali della redazione è stata pressoché quotidiana.


Luigi Pedrazzi

Direttore dal 1961 al 1965

Luigi Pedrazzi (1927-2017), “Gigi”, è tra i giovani studenti che dopo il liceo costituiscono il gruppo originario. Dirige “il Mulino” dopo il primo decennio – dal gennaio 1961 al marzo 1965 (fascicoli 99/100-149). Già nel suo primo anno la rivista si caratterizza fortemente anche sui temi di politica internazionale, con il V convegno dedicato ai rapporti tra Europa e Stati Uniti. Il suo ruolo di animatore di idee e progetti sarà sempre fondamentale, il suo legame con il Mulino profondissimo. Cruciale il suo intervento economico nell’acquisto della rivista e della casa editrice da parte dei redattori, quando il primo editore – la Poligrafici del Resto del Carlino – decide di non proseguire le pubblicazioni. La costante passione civile lo porterà a incrociare lo studio e la politica, sino ad accettare l’impegno diretto nella Giunta comunale di Bologna a metà degli anni Novanta, primo vicesindaco non comunista. Fu presidente della casa editrice e dell’Istituto Cattaneo. La sua figura di cattolico democratico si rivelerà decisiva in diversi momenti della storia del gruppo del Mulino.


Giorgio Galli

Direttore dal 1965 al 1969

Giorgio Galli (1928-2020), politologo di primissimo piano, studioso in particolare della sinistra italiana, dirige “il Mulino” mensile dall’aprile del 1965 al dicembre 1969 (fascicoli 150-206), in una fase che si rivelerà di straordinario interesse nella storia del Novecento. Tra il Sessantotto e i movimenti che animano la scena sociale e politica, la rivista (con illustrazioni in bianco e nero di stampo fotogiornalistico) deve destreggiarsi tra posizioni anche molto diverse, e mostra alcune prime fratture tra i suoi originari animatori. La figura di Galli studioso della politica è indissolubilmente legata alla formula del “bipartitismo imperfetto” (in un volume poi pubblicato al Mulino) applicata con successo al sistema politico italiano, in merito al quale tutti i suoi studi restano di fondamentale importanza per gli studiosi successivi. A partire dagli anni Ottanta si allontana progressivamente dalla rivista, seppure mai del tutto, dedicando la sua attenzione agli aspetti più sotterranei della politica, sino al terrorismo degli anni piombo. Fu presidente dell’Istituto Cattaneo.


Pietro Scoppola

Direttore dal 1974 al 1977

Pietro Scoppola (1926-2007), storico, è figura di primissimo piano nell’ambito dei cattolici impegnati sulla scena pubblica che contribuiscono alla definizione di una Repubblica libera e democratica, studioso del sistema politico italiano sul quale per il Mulino scriverà un libro definitivo (La Repubblica dei partiti, 1991). Dirige la rivista dal gennaio del 1974 al dicembre 1977 (fascicoli 231-254). Proprio all’inizio del suo mandato è tra i protagonisti della battaglia civile a favore del divorzio e contro il referendum che intende abolire la legge del ’70, che provocherà una profonda spaccatura all’interno del gruppo del Mulino e la sconfitta della Democrazia cristiana. A lui si deve l’incontro su questo tema, con la partecipazione dei capofila dei due schieramenti: da una parte Augusto Del Noce, Sergio Cotta, Gabrio Lombardi; dall’altra lo stesso Scoppola, Pedrazzi e tanti altri che avevano preso posizione per il no. Senatore della Repubblica nella IX legislatura.


Arturo Parisi

Direttore dal 1978 al 1979

Arturo Parisi (1940-) entra a far parte del gruppo del Mulino nel 1968 durante il suo periodo milanese, per poi trasferirsi a Bologna dove dal 1971 è ordinario di Sociologia dei fenomeni politici. Dirige la rivista dal gennaio 1978 al dicembre 1979 (fascicoli 255-266), in una fase in cui particolarmente alta è l’attenzione alla scena politica italiana. La direzione della rivista precede la sua lunga esperienza all’Istituto di ricerche Carlo Cattaneo, centro nevralgico della ricerca sociale e nell’analisi politico-elettorale in Italia, al quale darà un contributo fondamentale per ridefinirne i compiti, prima da presidente e successivamente da direttore. Sono questi gli anni di studio che lo porteranno successivamente all’impegno diretto in politica, e a fianco di Romano Prodi nel costruire il progetto dell’Ulivo. Nel secondo governo Prodi sarà ministro della Difesa, dopo essere stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel primo.


Gianfranco Pasquino

Direttore dal 1980 al 1983

Gianfranco Pasquino (1942-) ha diretto la rivista dal gennaio 1980 al dicembre 1983 (fascicoli 267-290). Allievo di Giovanni Sartori e di Norberto Bobbio, animatore della “Rivista italiana di scienza politica”, con contributi di primissimo piano allo sviluppo della disciplina negli anni in cui la scienza politica va affermandosi nel nostro Paese. Nel corso della sua direzione, durante la quale ha curato l’indice trentennale della rivista, il suo interesse per la politica e le istituzioni si riflette sulla linea editoriale. Da sempre contribuisce su più piani al dibattito pubblico – da ultimo su Twitter. Senatore della Repubblica per più legislature, è noto per l’impegno intellettuale che sa unire a quello politico. Assai vivace la sua presenza alla vita dell’editrice e dell’Associazione. Nello specifico, è tra gli autori più prolifici della rivista, i cui articoli si aggiungono a una lunga lista di pubblicazioni scientifiche.


Giovanni Evangelisti

Direttore dal 1991 al 1994

Giovanni Evangelisti (1932-2008) dirige la rivista dal gennaio 1991 all’agosto 1994 (fascicoli 333-354), accrescendone il formato e introducendo alcune forti innovazioni, come lo spazio dedicato su ciascun numero a specifici blocchi tematici. Negli anni della sua direzione “il Mulino” vede un forte rilancio, anche grazie ai ruoli da lui ricoperti nell’editrice di direttore editoriale e amministratore delegato. Scomparso improvvisamente, a lui si devono a tutti gli effetti sia l’attuale organizzazione aziendale sia la cifra culturale del gruppo del Mulino, cui si è dedicato incessantemente per quarant’anni. Un lavoro scarsamente visibile all’esterno (rarissimi i suoi interventi pubblici) ma fondamentale sia nell’indirizzare la politica editoriale del Mulino, con le scelte di catalogo e la pubblicazione via via di nuove riviste, sia, complessivamente, nel ricalibrare la presenza pubblica della rivista madre e del gruppo del Mulino tutto, in anni in cui si definisce la presenza di primo piano, anche a livello governativo, di alcuni esponenti dell’Associazione.


Alessandro Cavalli

Direttore dal 1994 al 2002

Alessandro Cavalli (1939-), sociologo di fama internazionale, più volte membro del Consiglio editoriale della società editrice, presidente dell’Associazione, eredita la direzione Evangelisti assumendone la linea politico editoriale, in anni in cui il ruolo del Mulino nel dibattito pubblico della cosiddetta Seconda repubblica si è consolidato e tuttavia inizia a risentire dello spazio progressivamente ridotto lasciato alle riviste di cultura, a favore di un dibattito più superficiale, da un lato, e di luoghi di sapere specialistici come le riviste accademiche. È direttore dal settembre 1994 al dicembre 2002 (fascicoli 355-404). Durante il suo mandato, affiancato a partire dal 2000 da Bruno Simili nel ruolo di redattore capo, in occasione dei cinquant’anni del Mulino organizza un convegno internazionale dedicato allo spazio dell’opinione nel panorama culturale del continente. Grande la sua attenzione al processo di integrazione europeo.


Edmondo Berselli

Direttore dal 2003 al 2008

Edmondo Berselli (1951-2010) ha diretto la rivista dal gennaio 2003 al dicembre 2008 (fascicoli 405-440), dopo esserne stato l'artefice prima da redattore capo e successivamente da vicedirettore, raccogliendo intorno a sé alcuni tra gli autori più prestigiosi del catalogo del Mulino. Giornalista di primissimo piano – lascerà il Mulino chiamato all’“Espresso” e assumerà presto un ruolo di spicco come editorialista di “Repubblica” – autore di vari volumi – prima per il Mulino successivamente per Mondadori e, infine, per Einaudi – Berselli ha portato avanti l'impostazione data al bimestrale dalle direzioni di Giovanni Evangelisti e Alessandro Cavalli. Nel corso del suo lavoro alla rivista, per un periodo che complessivamente ha superato i vent’anni, è stato autore di moltissimi articoli, alcuni dei quali sono stati raccolti all'indomani della sua prematura scomparsa nel volume L'Italia nonostante tutto (a cura di B. Simili, Il Mulino, 2011). Nel corso del suo mandato è affiancato da Bruno Simili nel ruolo di redattore capo.


Piero Ignazi

Direttore dal 2009 al 2011

Piero Ignazi (1951-), scienziato della politica, autore giovanissimo sulla rivista, ne è il direttore dal gennaio 2009 al dicembre 2011 (fascicoli 441-458), firmando un significativo cambio di formato grafico ed editoriale, con molte rubriche nuove e un taglio più incisivo dato agli articoli, riportando “il Mulino” a un impegno più diretto sulle diverse tematiche. Al suo triennio di direzione si devono tra l’altro il sito internet lanciato nel febbraio del 2009 e l’ingresso del “Mulino” nella rete di riviste culturali europee “Eurozine”. Nel 2011, in occasione dei sessant’anni della rivista, sotto la sua guida viene organizzato un importante convegno sul ruolo delle riviste di cultura, cui partecipano alcune delle testate più importanti, italiane e straniere. Nel corso del suo mandato è affiancato da Bruno Simili nel ruolo di redattore capo.


Michele Salvati

Direttore dal 2012 al 2017

Michele Salvati (1937-) è direttore della rivista dal gennaio 2012 al dicembre 2017 (fascicoli 459-494), rimodulando la linea che era stata messa a punto da chi lo aveva preceduto, con grande attenzione al tema della riforme in Italia. Nel corso del mandato, durante il quale è affiancato da Bruno Simili nel ruolo di vicedirettore, il sito internet aumenta il ritmo delle pubblicazioni, ritagliandosi un ruolo meglio definito nel panorama dell’offerta culturale italiana. Dopo essere stato a più riprese l’economista del Consiglio editoriale della casa editrice – direttore tra l’altro di una delle riviste più significative nell’ambito degli studi delle politiche pubbliche, “Stato e mercato” – può essere considerato nel complesso uno dei protagonisti delle scelte politico-culturali del gruppo del Mulino sin dai primi anni Settanta. Tra i fondatori del Partito democratico (suo Il Partito democratico. Alle origini di un'idea politica, Il Mulino, 2003), nella XIII legislatura è deputato della Repubblica.


Mario Ricciardi

Direttore dal 2018 al 2023

Mario Ricciardi (1967-) dirige la rivista dal gennaio 2018 al dicembre 2023 (fascicoli 495-524), affiancato da Bruno Simili nel ruolo di vicedirettore, dopo essersi avvicinato al gruppo del Mulino nel 2012 entrando nel Comitato di direzione guidato da Salvati. Al di là della sua disciplina di appartenenza accademica – è ordinario di Filosofia del diritto – sono la sua formazione e i suoi interessi di teorico della politica a contribuire alla definizione della linea editoriale del Mulino da lui diretto. Particolarmente attento al ruolo svolto dalle nuove sedi della comunicazione contemporanea, a lui si deve la progressiva affermazione del sito della rivista nello spazio di discussione politico-culturale nel nostro Paese oltre a una maggiore incisività degli articoli pubblicati sulla rivista a stampa. Dopo il suo primo mandato, il suo lavoro è alla base del profondo rinnovamento che ha segnato la rivista a partire dal 2021, con un cambio completo della grafica e una nuova periodicità trimestrale, accompagnata dall’aumento della foliazione, oltre al lancio in occasione del settantesimo anniversario di un nuovo sito internet.


Paolo Pombeni

Direttore dal gennaio 2024

Paolo Pombeni (1948-) è professore emerito di Storia dei sistemi politici europei all'Università di Bologna ed è socio dell'Associazione dal 2001. Ha una lunga tradizione di collaborazione col Mulino: nel 1978 pubblicò il suo libro allora pionieristico su Il gruppo dossettiano e la fondazione della democrazia italiana (1938-1948) e nel 2023, dopo molti altri volumi, ha scritto sempre per il Mulino, con Guido Formigoni e Giorgio Vecchio, Storia della DC (1943-1993). Studioso di storia politica europea nei secoli XIX e XX, ha affiancato all'attività di ricerca una presenza nell'ambito del dibattito pubblico con collaborazioni a giornali e riviste (da ultimo editorialista per “Il Messaggero”). Dal 1987 ha pubblicato contributi sulla rivista. Nel 1997 è cooptato nel Comitato di direzione della rivista allora diretta da Alessandro Cavalli; vi torna nel 2003 con la direzione di Edmondo Berselli e poi con le direzioni di Michele Salvati e di Mario Ricciardi.

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