editoriale
La politica, i risultati della cattiva politica, le sue inefficienze e il bisogno di buona politica percorrono trasversalmente questo numero. Inclusa la sezione monografica dedicata agli effetti della crisi economica in Italia. Chi paga la crisi? Sempre i soliti, per certi versi. Ma anche categorie che in passato avevano retto meglio di altre alle difficoltà di contesto economico. Le politiche sociali sono in grado di far fronte a una simile emergenza sociale? Allargando lo sguardo, questo fascicolo analizza la crisi greca e i riflessi sull’intera architettura europea e i gravi errori compiuti, così come delineati nell’intervista a Joschka Fischer. Nel saggio di apertura David Schmidtz ribadisce il ruolo dello Stato nel determinare circoli più o meno virtuosi e lancia un segnale d’allarme sulle possibili controindicazioni di sistemi formativi che, dimenticando l’importanza di sviluppare negli studenti uno spirito critico e indipendente, perdano via via di vista gli obiettivi ultimi della scuola. Infine, di come si può perdere interesse per la politica, parla infine il racconto autobiografico di Giuseppe Berta: dalla sua lettura si possono trarre molti spunti per comprendere i momenti che nel corso degli ultimi cinquant’anni hanno fatto perdere autorevolezza alla vita pubblica.
Due anni dopo il drammatico naufragio al largo delle coste italiane che causò la morte di quasi 400 persone quella che viene comunemente descritta come «emergenza migranti» continua a segnare la quotidianità del nostro mondo.
Il numero si occupa di molti temi che anche nei prossimi mesi resteranno al centro dell’agenda politica. Di quella europea, innanzitutto, che per essere messa a punto richiederebbe uno sguardo ampio come quello di Michael Freeden.
L’urgenza di rimettere mano all’intero progetto europeo, ridisegnandone l’architettura e ponendo all’angolo gli egoismi che caratterizzano leadership politiche nazionali insufficienti, continua a segnare il nostro presente.
Siamo minacciati dall’islam? Siamo sotto attacco e, dunque, ci troviamo nel mezzo di una guerra? Come vedrete leggendo gli articoli che compongono la sezione monografica, a cominciare da quello di Angelo Panebianco qui scaricabile gratuitamente, non tutti la pensano allo stesso modo. E non tutti rispondono in maniera esplicita alla domanda.
Pur non potendo seguire da presso l’attualità, c’è però qualcosa che una rivista bimestrale deve continuare a fare: riflettere sulle grandi questioni di politica ed economia, interne e internazionali.