In Italia, la vittoria di Joe Biden (si parva licet) ha acceso la polemica contro il «massimalismo» che caratterizzerebbe l’ala sinistra del Pd o verso chi – come il Forum diseguaglianze e diversità coordinato da Fabrizio Barca – difende e pratica l’idea che la stella polare della giustizia sociale debba essere al centro dell’azione politica della sinistra.
[...]L’esito grigio e deludente dei – pomposamente chiamati – “Stati generali” del Movimento 5 Stelle induce molti osservatori a intonare il requiem per questa formazione politica e i partiti a porsi il problema della spartizione della sua eredità elettorale.
[...]La “grande contraddizione” infine è esplosa. Tutti i movimenti politici così come i partiti sono costretti a mediazioni, quando non a vere e proprie contraddizioni, fra i principi ispiratori e l’azione politica. Ma spesso si tratta di mediazioni su aspetti secondari degli ideali di riferimento. I 5 Stelle sono entrati in contraddizione proprio sul nucleo centrale della loro “ideologia”
[...]Contro il finanziamento pubblico di questi partiti è il titolo di un mio articolo che “il Mulino” riuscì fulmineamente a pubblicare (n. 2/1974, pp. 233-255) prima che la legge n. 195 del 2 maggio 1974, primo firmatario il capogruppo della Democrazia cristiana alla Camera dei deputati Flaminio Piccoli, concordata con tutti gli altri partiti ad eccezione del Partito liberale italiano (che in seguito ne tentò, senza successo, l’abrogazione per via referendaria), fosse licenziata
[...]1. In occasione del ventennale dalla scomparsa di Bettino Craxi, la pubblicazione di diversi libri e l’uscita del film di Gianni Amelio hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica su quella che rimane una figura controversa. Il passare del tempo non ha favorito, come sarebbe stato auspicabile, un dibattito politico e storico equilibrato
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