Contro la mafia ognuno deve fare la sua parte. Nella lotta alla mafia possiamo fare tanto tutti noi, a partire dalla politica, ha dichiarato ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aggiungendo che la mafia è ovunque, anche al Nord, ed è presente dove c’è la possibilità di muovere denaro.
Concordiamo con l’onorevole Fini: ognuno deve fare la sua parte, soprattutto la politica. Ma perché quest’affermazione non resti puro proclama velleitario, una delle tante buone intenzione di cui è lastricata  la via dell’inferno, suggeriamo una modesta proposta concreta. Forse sarebbe opportuno che la politica, e cioè il governo, le amministrazioni regionali, comunali e provinciali, gli enti pubblici di spesa, operassero in maniera concertata con le parti sociali, le rappresentanze di interesse, le associazioni di imprese e lavoratori, stringendo un patto morale: niente finanziamenti per chi non è esente da presenze criminali al proprio interno. E ciò dovrebbe valere per tutti i fruitori di finanziamenti pubblici: imprese, enti locali, amministrazioni pubbliche. Come si può pensare infatti che chi è anche soltanto (!) indagato per appartenenze o connivenze con la criminalità organizzata possa gestire denaro per il bene comune? Un patto del genere, debitamente applicato con le sanzioni conseguenti (esclusione dalla possibilità di accedere ai finanziamenti non del singolo soggetto, ma dell’associazione, ente, di cui è parte) costringerebbe tutti, politica ed economia, a fare pulizia al proprio interno. Si provi per esempio ad applicare questo codice etico, rafforzato da un accordo stringente fra governo e parti sociali, agli appalti per l’Expo di Milano come pure ai finanziamenti in arrivo per la soluzione (?) del problema dei rifiuti in Campania. Che ne pensa il governo? Forse non è la bacchetta magica per eliminare definitivamente la mafia, ma è indubbio che accompagnerebbe in maniera efficace la politica repressiva, e inoltre avrebbe il non trascurabile merito di evitare le stucchevoli polemiche sull’indubbia presenza della criminalità organizzata al Nord.



Di Raimondo Catanzaro è in uscita sul numero 6/2010 del “Mulino” Le mafie e le responsabilità della politica, in edicola e in libreria a partire dal 2 dicembre.