Dal 1985 si tiene a Bologna ogni anno la Lettura del Mulino. Giunta alla XXXV edizione, quest'anno sarà affidata a Walter Scheidel e avrà per titolo Disuguaglianza e violenza nella storia. L'appuntamento, a ingresso libero sino a esaurimento dei posti, è per sabato 23 novembre, alle 11 e 30, come di consueto nell'Aula Magna di Santa Lucia dell'Università di Bologna, in via Castiglione 36.

Brillante storico di origine austriaca, Walter Scheidel, dopo gli studi all’Università di Vienna e di Graz, si è trasferito nel 1999 negli Stati Uniti e insegna Storia antica nell’Università di Stanford, dove è Dickason professor in the Humanities, professor of Classics and History e Kennedy-Grossman Fellow in Human Biology. È stato anche visiting professor in varie università europee e americane (Cambridge, Copenaghen, Innsbruck, Zurigo, Chicago, Columbia). I suoi interessi di ricerca spaziano dalla storia sociale ed economica del mondo antico alla demografia storica, allo studio in chiave comparata e interdisciplinare di tematiche quali la storia globale della disuguaglianza, la formazione dello stato, le determinanti del benessere umano.

Tra i suoi lavori, all’intersezione tra scienze umane, sociali e biologiche, ricordiamo due sue recenti monografie: La grande livellatrice. Violenza e disuguaglianza dalla preistoria a oggi (Princeton University Press 2017, il Mulino 2019), un’opera che è stata tradotta in numerosi paesi europei e asiatici; e Escape from Rome. The Failure of Roman Empire and the Road to Prosperity (Princeton University Press 2019), che rintraccia le origini del moderno sviluppo economico nella scomparsa dell’impero romano e il formarsi di un competitivo policentrismo politico in Europa. Sempre nella sua prospettiva comparata e interdisciplinare, Scheidel è inoltre il curatore di numerosi volumi tra i quali ci limitiamo a citare The Science of Roman History. Biology, Climate and the Future of the Past (Princeton and Oxford University Press 2018) e State Power in Ancient China and Rome (Oxford University Press 2015). Nell’ampio spettro dei suoi interessi da segnalare anche, in ambito digitale, la creazione (con E. Meeks) del sito interattivo «ORBIS. The Stanford Geospatial Network Model of the Roman World» sulle vie di comunicazione dell’impero romano.