«Tra vent’anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè.

Aiutano l’uomo nei lavori domestici, intervengono accanto ai chirurghi nelle sale operatorie, affrontano situazioni estreme, dai disastri naturali ai conflitti. In un futuro non poi così lontano l’uomo vivrà e lavorerà con robot costruiti a sua immagine e somiglianza, sempre più sofisticati negli aspetti cognitivi come in quelli emotivi. Una prospettiva affascinante che suscita domande ineludibili. Per esempio: macchine che sanno decidere, scegliere, pensare hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro?»

Al Piccolo Eliseo, via Nazionale 183, alle ore 20, nell’ambito del ciclo di incontri organizzati da BrainForum «La scienza e noi. Sei mercoledì per parlare del Futuro», Giorgio Metta, autore con Roberto Cingolani del libro Umani e umanoidi. Vivere con i robot (il Mulino, 2015), parla di «Robot. Se gli umanoidi assomigliano troppo agli umani». Presenta Viviana Kasam