Da dove viene la precarietà? Dal crollo di tre argini: continuità dell'impiego, salari adeguati, un welfare ben funzionante. Tre fattori sulla base dei quali è possibile stabilire, come fa questo volume, quanti e chi sono i precari in Italia.

Scopriamo così che esistono molti lavoratori «tipici» (a tempo pieno e indeterminato) precari, accanto ad alcuni «atipici» niente affatto precari. Ma soprattutto scopriamo che molto spesso la flessibilità - per il modo in cui è stata introdotta - porta alla precarietà. Dove e come intervenire, dunque, in un momento in cui la recessione incalzante minaccia di far deflagrare il fenomeno? Gli autori suggeriscono di aggredire tempestivamente tutte e tre le questioni - carriere, salari, welfare - e avanzano, quantificandone i costi, concrete proposte di riforma: contribuzione unica, salario minimo, indennità di terminazione e, in particolare, una riforma degli ammortizzatori sociali che li renda universalmente accessibili, trasformandoli da privilegio di pochi in diritto di tutti.

Fabio Berton è ricercatore presso il LABORatorio Revelli del Collegio Carlo Alberto di Torino e assegnista di ricerca in Statistica economica nel Dipartimento di Politiche pubbliche e Scelte collettive dell'Università del Piemonte orientale. Matteo Richiardi è ricercatore in Economia politica nell'Università Politecnica delle Marche e responsabile dell'Unità di microsimulazione del LABORatorio Revelli del Collegio Carlo Alberto di Torino. Stefano Sacchi è ricercatore in Scienza politica nell'Università di Milano e Acting director dell'Unità di ricerca sulla governance europea (URGE) del Collegio Carlo Alberto di Torino.

 

 Collana Studi e Ricerche, Bologna, Il Mulino, pp. 360, euro 28.