«I sistemi scolastici attuali sono paragonabili a un plotone di ciclisti in corsa: quando uno di essi capitombola, le biciclette volano per aria e si verificano cadute impressionanti sull’asfalto. Alcuni si rialzano, altri restano a terra con ferite più o meno gravi e dolorose. Taluni non possono proseguire, alcuni devono abbandonare la corsa.»

Gli odierni sistemi scolastici – di stampo ottocentesco – registrano ovunque un duplice fallimento, in termini di efficienza e di equità: l’impossibilità di far acquisire a ognuno un bagaglio minimo di conoscenze e competenze e quello di democratizzare la società, favorendo, mediante l’istruzione, la mobilità sociale. Il divario, inoltre, tra mondo scolastico e nuove tecnologie è massimo. I «nativi digitali» sperimentano ormai molteplici spazi aperti di apprendimento e modalità di accesso alla conoscenza, molto lontani dai riti scolastici. Ce n’è abbastanza per chiedersi che cosa giustifichi oggi tali sistemi e se così come sono abbiano ancora un senso.

Norberto Bottani esperto di politiche scolastiche, già alto funzionario Ocse, è attualmente consigliere della Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo. Per il Mulino ha pubblicato La ricreazione è finita (1986), Professoressa addio (1994) e Insegnanti al timone? (2002).

Requiem per la scuola? Ripensare il futuro dell'istruzione, Collana "Contemporanea", Il Mulino, 2013, pp. 152

In libreria dal 21 febbraio