Ricette pericolose. Le autorità cinesi non possono più permettersi di abbassare la guardia sulla sicurezza alimentare. Il governo è stato costretto ad annunciare “sforzi senza precedenti” per impedire nuovi incidenti legati alla contaminazione degli alimenti. Oggi sono le piccole aziende le più controllate, soprattutto se si occupano della lavorazione di prodotti caseari, oli da cucina e carne. Secondo Zhang Yong, direttore del Comitato per la sicurezza alimentare del Consiglio di Stato, sono loro le principali responsabili delle continue violazioni delle norme di sicurezza previste per il comparto alimentare.  Gli scandali più noti hanno coinvolto un produttore di mantou - panini a vapore - di Shanghai, colpevole di aver utilizzato coloranti e dolcificanti artificiali in quantità eccessive per rimettere in vendita, con nuove etichette, i panini scaduti restituiti dai supermercati locali. Poi c’è stato il caso di Shuanghui Group, uno dei maggiori produttori cinesi di carne, accusato di aver messo sul mercato carne di maiale resa artificialmente più magra grazie all’aggiunta di un additivo illegale, il clenbuterolo. Per non parlare dei campi di angurie di Danyag, nella provincia orientale dello Jiangsu, che si sono trasformati improvvisamente in campi di battaglia, con cocomeri diventati deformi ed esplosivi perché gli agricoltori li hanno imbottiti di forchlorfenuron, una sostanza chimica che accelera la crescita delle piante e che, usata in quantità eccessive, può mandare in rovina interi raccolti. E così centinaia di angurie frantumate sono state buttate o utilizzate come cibo per pesci e maiali.

Il fatto che gli scandali alimentari nella Repubblica popolare siano diventati così frequenti dimostra che la situazione sta drasticamente peggiorando. E nonostante il governo abbia ufficialmente condannato l’abuso sia di agenti chimici sia di additivi come tinture e dolcificanti utilizzati per migliorare il gusto dei prodotti, l’allarme resta alto per tanti altri alimenti che fanno parte della dieta quotidiana di milioni di cinesi.  Latte e derivati alla melamina o agli ormoni, acqua al cloro e olio cancerogeno minacciano quotidianamente la salute degli orientali. Lo scandalo della melamina ha fatto ammalare più di 300.000 bambini di una patologia che comporta blocco renale, ingrossamento dei reni e vomito e lo sviluppo di pericolosissimi calcoli. Ancora più pericolose sono state le conseguenze del latte agli ormoni messo in commercio da Synutra, che ha provocato una leggera crescita del seno nelle neonate che sono state nutrite con questo prodotto.

Nella Repubblica popolare nemmeno i pasti per gli adulti sono sicuri. Anzi, è stato dimostrato che almeno uno su dieci è tossico, per colpa di un olio di bassa qualità riciclato troppe volte. Fino ad oggi non se ne è accorto nessuno perché i sistemi per controllare la qualità dell’olio da cucina sono talmente arretrati da non permettere un monitoraggio completo di tutto il Paese, ma Pechino ha spronato ristoranti, alberghi e anche privati a evitare di riciclare l’olio di cottura per i gravi rischi che questa abitudine comporta. I cinesi sono sempre stati abituati a conservare l’olio, pulirlo dai residui visibili a occhio nudo, eventualmente allungarlo con olio “buono” se il colore è troppo scuro, e riutilizzarlo. Il dramma della Cina di oggi è che mentre un tempo questa pratica era diffusa solamente nelle campagne, ora c’è chi ha trasformato la produzione e la vendita di olio tossico in una fonte di reddito. L'acqua al cloro è stata messa in commercio da Master Kong, uno dei principali produttori di acqua minerale, bevande analcoliche e noodles istantanei. La maggior parte dell’acqua impiegata negli stabilimenti dell’azienda viene dall’inquinatissimo fiume Hanjian. Le bevande incriminate, in cui è stata riscontrata una quantità di cloro 3.800 volte superiore ai livelli di sicurezza, provocano in chi le consuma ustioni alla bocca e al palato, forti dolori di stomaco, diarrea e, talvolta, conati di vomito misti a sangue.  Tutti episodi gravissimi e impossibili da giustificare. Ma che sottolineano quanto sia urgente per la Cina migliorare la normativa in materia di agenti chimici utilizzati in agricoltura per tutelare un po’ di più la salute dei cittadini.