La crisi sta colpendo tutti. Beh, insomma, tutti, diciamo quasi tutti. Fa sfracelli nei bilanci pubblici, tanto che gli amministratori, poveri loro, devono fare scelte dolorosissime. E tagliare. Pieni zeppi di buon senso, tutti, diciamo quasi tutti, tagliano i settori che non risultano indispensabili alla sopravvivenza dell’essere umano. Ecco allora spiegato perché, tanto per fare un esempio, nelle case di tutti, o quasi, sgorga ancora l’acqua dai rubinetti. E, nella maggioranza dei casi, ci si riesce addirittura a lavare con l’acqua calda.
Wikileaks o Facebook? Julian Assange o Mark Zuckerberg? Per la redazione del “Time” l'inventore di Facebook è l’uomo del 2010, nonostante il voto dei lettori avesse premiato Assange. I due rappresentano percorsi differenti nella Rete. Una lettura superficiale porterebbe a vedere nel primo il lato oscuro della Rete in contrapposizione al secondo. Wikileaks è una storia del nostro tempo che mette a fuoco almeno tre aspetti importanti che negativi non sono.
Il 22 ottobre 2010 è partita su corriere.it una nuova rubrica a tema, che si chiama EHI BOOK: Alessia Rastelli e Tommaso Pellizzari discutono di ebooks ora che i libri digitali, con alcune prevedibili resistenze, stanno prendendo piede anche in Italia. È sintomatico che il primo articolo di EHI BOOK sia intitolato Libri elettronici vs libri di carta: una contrapposizione tra vecchio e nuovo che si trascina già da qualche tempo.
Mentre gli studenti e i ricercatori protestano contro la riforma dell’università, e la ministra Gelmini e i suoi sostenitori proclamano che questa è fatta in nome del riconoscimento al merito, zitti zitti molti professori ordinari di prima fascia, che con il nuovo sistema voluto da Gelmini hanno ormai tutto il potere di decisione, perseguono le proprie logiche di reclutamento.
Il disegno di legge Gelmini sull’università in questo momento è sospeso. Forse passerà, forse no. Penso che sia una brutta legge, ispirata a un disegno punitivo nei confronti dell’università pubblica. Favorisce le università private e specialmente quelle telematiche, quelle che insegnano “a distanza”, senza professori o quasi: a me ha straordinariamente colpito che il CEPU, in questo disegno, venga equiparato a un’università.