Giungere quaggiù per caso è impossibile, da oltre diecimila anni. Sono questi i millenni che Matera porta sulle sue spalle di tufo, sospesa nella condizione eccezionale di isola terrestre, disgiunta dal resto d’Italia da una manciata di chilometri di ferrovia mai ultimata.
Scavata a mani nude per secoli e costruita con la stessa pietra estratta dal proprio ventre, dall’alto della sua storia gode di un singolare rapporto con il tempo: apparentemente immobile, Matera si evolve inesorabilmente come il suo scrigno di roccia, dalle cui pieghe stillano canti, rumori, musica. Perché qui i suoni si propagano in modo speciale.