Il Centro Editoriale Dehoniano ha comunicato la chiusura, al termine del 2015, de "Il Regno" – una rivista che, a partire dal Vaticano II, è stata tra le voci più autorevoli e indipendenti nel panorama del cattolicesimo europeo. Le ragioni che hanno portato a questa sofferta, ma inevitabile, scelta sono note ben oltre il mondo cattolico dell’informazione: mutamento del comparto dei media, restrizione del bacino dei lettori, peso della crisi economica e finanziaria in corso, problemi e costi legati alla distribuzione postale.
Nel 2011 il regista statunitense Terrence Malick in The Tree of Life metteva in scena la cosmogonia, correlandola alla vita di un microcosmo famigliare nel Texas degli anni Cinquanta. L'anno precedente il regista cileno Patricio Guzmán aveva presentato il documentario Nostalgia de la luz: a partire dai grandi telescopi e radiotelescopi costruiti nel deserto di Atacama, nel nord del Paese, Guzmán tesseva un canto della storia geologica, astronomica, archeologica e politica della sua terra.
8 febbraio 2015, Raitre, ore 21.40 circa. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, come da lunga consuetudine, al termine della puntata domenicale di Che tempo che fa, danno la linea alla successiva programmazione della rete: raccoglie il testimone Presadiretta di Riccardo Iacona, che dedica un’inchiesta alla riforma della scuola, raccontata in modo non troppo lusinghiero;
Rosso, un rosso vivo forse, certo un rosso come non si vedeva da tanto, è l’interno ovattato in cui va in scena Das Kapital Oratorio, dal Capitale di Karl Marx: una recitazione ininterrotta come di un libro sacro diretta dall’artista inglese Isaac Julien, che si è ispirato alla lettura continua del sacro Akhand Path dei Sikh. È la rossissima Arena il cuore pulsante della Biennale di quest’anno. Con grande spiegamento di moquette, infatti, la sala principale del Padiglione Centrale dei Giardini,
L’elasticità e l’immediatezza del fumetto hanno sempre trovato applicazioni felici alla cronaca del presente e al ricordo del passato. Ricorrenze importanti come questo 25 aprile ce lo mostrano con un numero e una varietà di edizioni e iniziative estremamente significativi: il linguaggio-fumetto gode di un momento vitale e felice e l’unico limite delle sue storie sono la fantasia e la creatività degli autori.